«Oscar, in caso di acquisto si riparte dai licenziati»

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NON essendoci compratori per la ceramica Oscar i dipendenti perderanno il lavoro, ma qualora qualche imprenditore dovesse farsi avanti nei prossimi mesi i sindacati sarano riconvocati e gli attuali lavoratori avranno la precedenza nelle assunzioni. Seppur magra è comunque una consolazione per i 68 dipendenti dell’ex Guglia che dal 21 ottobre risulteranno ufficialmente licenziati. I sindacati (Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Fesica-Confsal e Uil-Uil Modena) hanno incontrato ieri il curatore fallimentare del tribunale riuscendo a ottenere due risultati. Il primo è che tutti i dipendenti avranno l’indennità sostitutiva del preavviso entro il 20 dicembre, una somma che varia in base al contratto collettivo: ci sono operai semplici che ce l’hanno di 12 giorni e altri a cui può arrivare anche a un mese e mezzo di stipendio e oltre. Un sollievo non da poco considerando che la Naspi, l’indennità di disoccupazione non parte subito: è possibile fare domanda otto giorni dopo dal giorno del licenziamento e la prima mensilità non arriva immediatamente. La Naspi dura in tutto 24 mesi: i primi tre si incassa il 75% dell’ultimo stipendio, successivamente l’ammontare cala del 3% al mese e comunque non può mai superare il tetto dei 1.060 euro mensili.

L’altro punto dell’accordo raggiunto dai sindacati prevede che, dopo il licenziamento, dal 22 ottobre, qualora dovesse verificarsi un’ipotesi di trasferimento (cioè l’azienda venisse ceduta a un gruppo imprenditoriale), il curatore riconvocherà le parti e attiverà l’opzione per cui i lavoratori attualmente licenziati abbiano la precedenza nelle assunzioni con la nuova proprietà. «Questa intesa – sottolinea Letizia Giello della Fesica Confsal – è il meglio che si potesse ottenere in una simile drammatica situazione. Tra i 68 lavoratori della Oscar ci sono anche marito e moglie, quindi famiglie intere colpite da questo dramma. Come sindacati seguiremo direttamente gli ex dipendenti nella fase di richiesta del sussidio di disoccupazione e in quella molto complesa dell’ ‘insinuazione al passivo’ (tfr non pagato, contributi previdenziali, arretrati in genere)».

g.a.