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Modena, dal carcere 35mila ostie prodotte dai detenuti per il Papa

Francesco Pagano, presidente della cooperativa Giorni Nuovi: "Realizziamo anche succhi di frutta e omogeneizzati fino ad arrivare alla produzione di composte"

La cooperativa Giorni Nuovi ha prodotto le ostie per il Congresso Eucaristico Nazionale

Castelfranco Emilia (Modena), 28 settembre 2022 - Ostie, ma anche succhi di frutta, omogeneizzati e composte. È la sorprendente produzione della casa di reclusione di Castelfranco che sotto il marchio "Giorni Nuovi" consente ai detenuti di reinventarsi e sperimentare un'esperienza lavorativa unica. 

La certezza è che si tratta di prodotti di qualità visto che 35mila ostie usate nelle celebrazioni del Congresso Eucaristico nazionale, che si è aperto a Matera giovedì scorso e si è concluso domenica scorsa, 25 settembre, con la messa presieduta da papa Francesco, sono state prodotte proprio all'interno della casa di reclusione, grazie all'intervento dell'Ispettore generale dei cappellani delle carceri, don Raffaele Grimaldi.

Ora per questa realtà si aprono nuove strade, a partire dall'ostificio creato due anni e mezzo fa. Si occupa di tutto la cooperativa sociale Giorni Nuovi di Modena: targata Confcooperative, fondata nel 2015 da cinque volontari che operano nelle carceri modenesi da una decina d'anni. "All'inizio il nostro impegno era di natura squisitamente religioso, ma i detenuti ci chiedevano con insistenza un lavoro e una casa", assicura Francesco Pagano, presidente di Giorni Nuovi. Allora è nato il progetto dell'ostificio, appoggiato fin dall'inizio dalla direttrice della casa di reclusione di Castelfranco, Maria Martone, e dall'arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Maria Zuppi, che ha finanziato l'acquisto dei macchinari, poi donati al carcere dalla cooperativa.

Da qui è nata poi l'idea del marchio alimentare 'partecipato' dai detenuti. "Tutto è partito prima del Covid, quando la direzione del carcere Sant'Anna di Modena ci propose di reimpiegare le mele in eccesso coltivate sul posto, nell'ambito di altre attività dedicate ai detenuti - spiega Pagano -. Abbiamo già venduto prodotti col nuovo marchio. Realizziamo succhi di frutta e omogeneizzati per arrivare alla produzione di composte, naturali e senza conservanti, ma realizziamo prodotti fatti in casa anche usando mele, prugne, ciliegie, more e albicocche". Non solo, quella di Giorni Nuovi è anche una battaglia di legalità visto che, ricorda Pagano, la cooperativa si prepara ad imbottigliare in Emilia l'olio extravergine di oliva prodotto nelle terre del Mezzogiorno strappate a 'ndrangheta e mafia.

Il fiore all'occhiello della cooperativa resta però l'ostificio, che comprende un'impastatrice, una macchina per le cialde, un umidificatore, una taglierina e una sigillatrice. Alla produzione attualmente lavorano due detenuti, che presto diventeranno tre, assunti dalla cooperativa per quattro ore al giorno. "Le nostre materie prime - racconta ancora Pagano - sono farina doppio zero e acqua. La produzione quotidiana è di 25 pacchi da 500 particole e 15 confezioni da 25 ostie usate dal celebrante. Sembra un lavoro facile, invece richiede molta attenzione e scrupolo", ed è questo che, a quanto pare, sta appassionando molto diversi detenuti. Il progetto della coop Giorni Nuovi ha già ricevuto il plauso delle diocesi di Modena e Bologna, "sempre attente ai bisogni degli ultimi e dei carcerati", e del resto gli stessi vescovi don Erio Castellucci e Zuppi "insistono molto sulle opere di assistenza e sostegno", ricorda il presidente di Giorni Nuovi.

Le ostie e il nuovo marchio in progress non rappresentano, però, l'unico progetto gestito dalla cooperativa nelle carceri di Modena e Castelfranco. I detenuti qui, infatti, realizzano anche presepi artigianali, lavorazioni tessili e assemblaggi per alcune aziende locali. Tiene quindi a rimarcare Pagano: "I soci e volontari della cooperativa Giorni Nuovi sono impegnati ad aiutare l'uomo che soffre, anche se rinchiuso in un carcere per i reati più diversi, senza però mai giudicare. Diceva don Oreste Benzi che 'l'uomo non è il suo errore'. Il nostro impegno comprende anche attività di volontariato e sostegno a vasto raggio". Non semplice assistenzialismo o carità, dunque, "ma cerchiamo di creare occasioni di lavoro come strumento di recupero dei detenuti alimentando i loro sogni e speranze", conclude Pagano.