"Paolo era davvero troppo geloso. Fu lui a volere il suocero in casa"

Tragedia di Soliera: parla un’amica di Norina, la donna presa a martellate dal marito che poi si è tolto la vita. Lei e l’anziano padre sono ancora ricoverati in gravissime condizioni all’ospedale di Baggiovara

"Paolo era davvero troppo geloso  Fu lui a volere il suocero in casa"

"Paolo era davvero troppo geloso Fu lui a volere il suocero in casa"

di Maria Silvia Cabri

"Paolo era troppo geloso. E’ stato lui a insistere perché il suocero andasse da loro ad abitare. Perché tutto questo astio? Speriamo che la Nori (Norina, ndr) esca dal coma, è stata operata, la situazione è davvero molto grave". Sono le parole accorate pronunciate da un’amica di famiglia, che sta vivendo con molto ansia e apprensione queste lunghissime ore dopo gli eventi tragici che da martedì hanno cambiato la vita di molte persone. E dell’intera comunità.

Esattamente da quel momento in cui, da poco passate le 12, nella villetta gialla d’angolo di via Marconi a Soliera, in un giorno di metà gennaio apparentemente tranquillo, Paolo Soncin, 68 anni, si è scagliato con violenza contro la moglie Norina, 66 anni e il suocero Luigi di 85 anni, che da qualche tempo viveva con la coppia. Una furia omicida che l’ha portato a cercare qualsiasi oggetto trovasse in casa, fino a trovare un martello, quello che pare abbia usato contro la propria sposa e il padre di lei. Poi, forse reputando di avere ucciso la moglie e colui che è il ‘creatore’ della donna, ha deciso di scendere al piano terra. Proprio dove teneva la barca che richiama momenti di spensieratezza e vacanza, al mare e al lago, Soncin si è ucciso. La tavola apparecchiata per il pranzo e il sangue a terra: questo lo scenario che si sono trovati di fronte i primi soccorritori, allertati dalle disperate grida di aiuto della donna, provenienti dalla casa e che si sono diffuse in tutto il quartiere.

Questo lo scenario che hanno trovato i Carabinieri, che sono tornati anche nei giorni successivi nella casa dove è avvenuta la ‘mattanza’, per ulteriori sopraluoghi. I vicini di casa si trincerano dietro il silenzio: "Una coppia riservata i Soncin, poche parole, poca confidenza, giusto il buongiorno e la buonasera", è quello che dicono tutti. Sul cancello delle tante villette del quartiere residenziale in cui rientra via Marconi, a due passi dal centro storico di Soliera, campeggia il cartello del ‘Controllo di Vicinato’.

Una immagine che porta alla mente un sentimento di condivisone che unisce i cittadini, e le tante parole di una chat in comune. Immagine che pare ora così lontana. "Non li conoscevamo – afferma un signore con i baffi mentre chiude la finestra di casa su via Marconi -. Li abbiamo visti qualche volta ma erano sempre molto riservati".

Qualche abitazione ha ancora esposto gli addobbi natalizi. Segni di un momento di festa e famiglia che pare ora molto lontano.

Afesso tutto il paese è in apprensione per le condizioni della donna e dell’anziano padre, ancora rivocerati in ospedale: le loro condizioni sono gravissime ma stabili.