
Mati a mura nella partita contro il Grottazzolina
Mvp meritatissimo dell’ultima giornata del girone per il quinto posto, Pardo Mati è raggiante e come sempre caduta l’ultima del 3-0 contro Grottazzolina, ancora un po’ in imbarazzo davanti a microfoni e telecamere. Molto più bravo a gestire i palloni distribuitigli da De Cecco e Uriarte, attaccati a terra con l’83% domenica scorsa senza errori e senza murate e migliorato anche a muro, quello che era inizialmente il suo tallone d’Achille. È una stagione particolare ma anche galvanizzante quella del giovanissimo centrale toscano, la prima in SuperLega ("qui la palla viaggia a un’altra velocità rispetto alla serie A2") e con già tanto spazio a disposizione per mettersi in mostra e guadagnarsi, chissà, i galloni da titolare il prossimo anno e anche qualche convocazione nella Nazionale seniores.
Mati, partiamo da una settimana intensa: si è anche laureato campione regionale under 19? "Sì, una settimana intensa partita non benissimo, contro Verona, una gara difficile nella quale siamo usciti sconfitti e io ho faticato parecchio. Poi il 25 aprile abbiamo vinto contro Bologna la finale regionale Under 19, a metà maggio a Termoli avremo la finale nazionale che assegna lo scudetto e come squadra siamo molto carichi per provare l’assalto al tricolore. Infine oggi (ieri, ndr) ci siamo confermati in testa al girone vincendo contro Grottazzolina. Siamo in forma".
La crescita di squadra è parsa costante, dopo una stagione difficile. Ora cosa c’è nella vostra testa?
"Nella mia non c’è molto, nel senso che cerco di essere spensierato e a giocare. A divertirmi dando il massimo, è così che si può cercare di giocare al meglio possibile e portare a casa le vittorie".
Per lei che percorso è stato questo in SuperLega?
"Un percorso di gavetta, come era giusto che fosse, di avvicinamento al livello alto che si trova in questa categoria ogni giorno".
Ci spiega meglio?
"Ho vissuto la pallavolo come un vero e proprio lavoro e posso dire che mi piace da morire, voglio davvero che questa diventi la mia vita".
In primo tempo è già molto forte, sta crescendo a muro, la battuta è un pericolo. Su cosa si sta concentrando il suo lavoro?
"Abbiamo fatto un grande lavoro tecnico in attacco perché rispetto alla A2 tutto è diverso, a partire dalle altezze che raggiungono i muri avversari. Per me è stato un cambiamento radicale, dalle velocità di palla alla fisicità dei miei compagni e avversari. Il lavoro è stato a 360 gradi". L’obiettivo è arrivare quinti, vincendo semifinale e finale?
"Certo, l’obiettivo è conquistarci un posto in Europa".
Alessandro Trebbi