GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

Piaga infortuni sul lavoro. Oltre 40 denunce al giorno e quindici decessi nel 2023: "Fermiamo la strage"

Aumentano anche le malattie professionali: 810 in un solo anno. Tra le patologie più frequenti quelle del sistema osteo-muscolare. Domenico Chiatto (Cisl): "Fondamentale aumentare i controlli".

Piaga infortuni sul lavoro. Oltre 40 denunce al giorno e quindici decessi nel 2023: "Fermiamo la strage"

Piaga infortuni sul lavoro. Oltre 40 denunce al giorno e quindici decessi nel 2023: "Fermiamo la strage"

"È un bollettino di guerra, uno stillicidio che non si arresta. Una strage sui cui bisogna sempre mantenere i riflettori accesi e intervenire tempestivamente per cambiare rotta".

Questo il grido d’allarme di Domenico Chiatto, segretario generale aggiunto con delega alla Sicurezza sul lavoro della Cisl. Un grido che "immortala" uno scenario a tinte fosche, macchiato da numeri sempre più preoccupanti: durante il 2023, infatti, nel territorio provinciale di Modena le denunce per infortunio con esito mortale registrate ammontano a 15 unità (+1 rispetto all’anno precedente) mentre il numero complessivo di denunce per infortuni ammonta a 14.736 unità (-378) che corrispondono ad oltre quaranta denunce al giorno.

Le denunce per malattie professionali, invece, ammontano a 810 unità (nel 2022 furono 537) con una crescita proporzionalmente più elevata rispetto al dato regionale e nazionale.

"Aumentano gli incidenti con esiti mortali, mentre calano gli infortuni – spiega Chiatto – anche se purtroppo è un calo fisiologico. Non abbiamo ancora registrato un’inversione di tendenza strutturale e stabile. Inoltre, bisogna fare grande attenzione anche alle malattie professionali: anche queste causano la morte dei lavoratori nella stragrande maggioranza dei casi, ma non sempre questo aspetto viene percepito in tutta la sua gravità".

Come emerge dall’analisi, le patologie che più frequentemente vengono riferite nelle denunce continuano a essere quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo.

"Pensiamo al mesotelioma, tumore causato dall’eternit. Di amianto, in giro, purtroppo ce n’è ancora...".

Ma non solo. "In aumento anche il fenomeno dello stress, dovuto in molti casi anche alla velocizzazione dei tempi di lavoro, e allo stress che quest’ultimo causa".

Su questo scenario, i riflettori devono quindi mantenersi accesi. "In ambito sicurezza, tra i settori più a rischio troviamo l’edilizia, l’agricoltura, la logisitca – continua Chiatto – e in molte realtà, purtroppo, c’è un problema di fondo riguardo il rispetto delle regole, che non sempre vengono considerate a dovere.

Su questo non si può transigere: bisogna aumentare il numero di ispettori, ad esempio. A Modena sono soltanto una trentina, per oltre 70mila aziende.

Così come bisogna puntare su una cultura della sicurezza, partendo anche dalle scuole – conclude Chiatto –. Non possiamo fermarci davanti a una tragedia e poi, dopo qualche giorno, ritornare a questa routine di guerra. Serve un approccio importante, servono azioni forti. Questo è un tema che ci coinvolge e continuerà a coinvolgere tutti. I tavoli provinciali previsti dal patto regionale sono stati un passo avanti, su cui è bene continuare a insistere per mettere in campo azioni concrete e sinergia tra i diversi attori".