Minacce con la pistola, a giudizio capo dei vigili di Sassuolo

Il comandante avrebbe puntato l’arma contro due uomini per motivi privati

Il comandante della polizia municipale di Sassuolo, Stefano Faso (Foto Fiocchi)

Il comandante della polizia municipale di Sassuolo, Stefano Faso (Foto Fiocchi)

Sassuolo (Modena)22 settemre 2016 - Il comandante della polizia municipale di Sassuolo, Stefano Faso, è stato rinviato a giudizio per minaccia aggravata: avrebbe puntato la sua pistola d’ordinanza contro due cittadini che lo avevano invitato ad andarsene dalla loro proprietà. I fatti risalgono a qualche anno fa e ieri in tribunale a Modena il Gup Andrea Romito, accogliendo la richiesta del procuratore capo Lucia Musti, ha mandato a processo Faso, assolvendo invece con rito abbreviato la donna che era con lui e che era accusata di aver fornito una versione dei fatti non corrispondente alla realtà in sede di interrogatorio (in pratica di favoreggiamento). «Aspetto con serenità e fiducia l’esito della vicenda da quasi 5 anni», ha commentato brevemente Faso ieri.

Il comandante  - secondo l’accusa - una sera di qualche anno fa avrebbe minacciato due uomini che lo avevano invitato ad andarsene mentre si trovava all’interno della sua auto, ferma in una strada privata a Baggiovara vicino a una abitazione. In base alla ricostruzione investigativa Faso, indispettito, dopo aver spostato la macchina sulla pubblica via, sarebbe sceso impugnando la Beretta che aveva estratto da sotto il sedile, puntandola contro i due uomini che gli avevano chiesto di andarsene dalla loro proprietà. Non solo, secondo la denuncia sporta dalle vittime, il comandante avrebbe detto loro: «Non sapete con chi avete a che fare», minacciando ‘guai’ qualora avessero allertato le forze dell’ordine. I due, però, hanno denunciato il fatto che ieri è approdato dunque in aula dopo una indagine affidata alla polizia di Modena.

Durante l’udienza preliminare la donna, una quarantenne modenese difesa dall’avvocato Peter Martinelli, è stata assolta in abbreviato dall’accusa di favoreggiamento, mentre il comandante difeso dall’avvocato Domenico Giovanardi sarà processato con rito monocratico: il procedimento comincerà nei prossimi mesi. Non è escluso che il procuratore Musti, letta tra novanta giorni la sentenza di assoluzione della donna, decida di fare ricorso in Appello. Faso è accusato anche di aver portato illegalmente l’arma in un luogo pubblico diverso da quello a lui consentito: alla polizia municipale, infatti, non è permesso tenere la pistola d’ordinanza fuori dal territorio comunale se non nel tragitto casa-lavoro.