Salvini soffia sul fuoco: "Allarmi inascoltati"

Il leader della Lega: "A gennaio avevo sollevato la situazione drammatica delle carceri". Il sindaco: "No a speculazioni politiche"

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"Una volta che hanno fatto irruzione nel reparto infermieristico la situazione è degenerata – spiega Francesco Campobasso, segretario nazionale Sappe – il carcere è stato devastato e va verso la sicura chiusura. Come sindacato mai abbiamo assistito a scende del genere: hanno bruciato l’ufficio matricola e alcuni reparti, compreso l’isolamento. Come sindacato non vogliamo cavalcare l’onda di quanto accaduto proprio in un momento così delicato per il Paese ma lo diciamo da tempo: il sistema carcere è fallimentare. E la vigilanza dinamica è un istituito inadeguato che non garantisce la sicurezza non agevolando il contenimento". L’allarme lanciato dai sindacati è forte e chiaro all’indomani di una rivolta senza precedenti.

Finita l’emergenza, sarà l’ora della conta dei danni e delle domande: "E’ necessario – dice il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – fare chiarezza sulle cause e sulle responsabilità, ma senza speculazioni politiche che, però, purtroppo stanno già avvenendo". Il sindaco ha espresso, a nome di tutta la città, solidarietà agli agenti di polizia penitenziaria, agli operatori della struttura e al personale sanitario, agli operatori delle forze dell’ordine, tra i quali anche quelli della Polizia locale, tra i primi a giungere sul posto domenica.

Il sindaco ha espresso anche cordoglio per le vittime e per le loro famiglie richiamando l’attenzione sulla necessità che nelle carceri venga sempre rispettata la dignità dei detenuti e che il loro comportamento sia corretto. "Ho seguito le fasi più drammatiche della vicenda – spiega Muzzarelli – in stretto contatto con la Prefettura e recandomi anche sul posto, nella serata di domenica, insieme alla comandante della Polizia locale. Le violenze a cui abbiamo assistito sono inaccettabili, ma deve essere fatta estrema chiarezza su come si sia arrivati a questo punto e su quali siano le responsabilità".

Rispetto alle polemiche politiche, il sindaco aggiunge: "In questo momento così serio per tutto il Paese chi pensa di speculare su queste situazioni dimostra solo di non aver alcun senso dello Stato".

Il riferimento parrebbe, per citarne uno, al leader della Lega Matteo Salvini che non ha esitato a dire: "Io l’avevo detto".

"Detenuti morti, altri ricoverati: a Modena è successo quello che temevo mesi fa, quando (era il 25 gennaio) avevo sollevato pubblicamente la situazione drammatica di alcune carceri italiane. In particolare – attacca Salvini –, a Modena denunciavo sovraffollamento e massiccia presenza di reclusi con problemi mentali. Una bomba a orologeria che purtroppo è esplosa con conseguenze drammatiche. Il ministro Bonafede – aggiunge Salvini – non ha mai risposto agli allarmi, e ora si è diffusa la rivolta dei detenuti in tutto il Paese. Solidarietà alla Polizia Penitenziaria e grazie alle donne e agli uomini in divisa: molti di loro sono rientrati in servizio per aiutare i colleghi in un momento drammatico. Nessuno provi a spalancare i cancelli delle galere con la scusa delle rivolte".