Senato: intercettazione Giovanardi utilizzabile

Presunte pressioni sulla prefettura, la registrazione negli atti del procedimento penale

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L’aula del Senato ha concesso l’utilizzo del testo di una intercettazione telefonica di Carlo Giovanardi, senatore all’epoca dei fatti rinviato a giudizio a seguito dell’inchiesta sulle presunte pressioni che avrebbe esercitato sulla prefettura per far tornare a lavorare negli appalti pubblici post sisma 2012 la Bianchini costruzioni. Lo stesso Senato ha negato l’utilizzo delle intercettazioni successive, in merito. Inoltre nel procedimento penale si potranno utilizzare anche tabulati di conversazione di terzi, nei quali compaiono contatti con il parlamentare. Il via libera alla proposta della giunta per le autorizzazioni si avuto con 219 voti a favore, 13 contrari e due astensioni. La richiesta riguarda l’accusa nei confronti di Giovanardi di aver cercato di condizionare l’attività dell’organo collegiale incaricato di valutare la trasparenza e l’affidabilità delle imprese coinvolte nella ricostruzione del sisma del 20 e del 29 maggio 2012 nelle province di Modena, Mantova, Ferrara, Rovigo, e Bologna.

"Di fatto – le parole dell’ex senatore in merito a quanto è stato deciso a Roma sulla possibilità di utilizzare l’intercettazione – è stata autorizzata solo questa prima intercettazione tra me e l’imprenditore Claudio Baraldi, tutte le altre sono state cestinate, perché captate illegalmente. Sono comunque particolarmente orgoglioso– aggiunge Giovanardi (Idea, Popolo, Libertà) –, perché con Baraldi, allora a capo della Fratelli Baraldi – altra aziena legata alla vicenda White List –, discutevamo dei disastri che potevano capitare alla sua azienda, sottoposta all’interdittiva antimafia, con 150 dipendenti, oltre all’indotto. Purtroppo _ commenta l’ex senatore – si è verificato tutto quanto avevo pronosticato. Quando la prefettura, riconoscendo l’errore, ha reinserito la Fratelli Baraldi nella white list ormai era troppo tardi. L’azienda, infatti, è fallita, ed è notizia recente che il fallimento è stato revocato dalla Cassazione. Comunque, si tratta di una decisione interlocutoria in quanto Giunta e Aula hanno ancora in sospeso il giudizio sul fatto che tutte le mie attività rientrano nell’ambito di opinione liberamente espressa da un parlamentare".