
Il vicepresidente Davide Malagoli
Manca ancora il comunicato ufficiale, ma dagli uffici della Federazione confermano le voci anticipate si queste colonne, in merito alla rinuncia al campionato di A2 di Prato e Salerno, e conseguentemente all’apertura ad un ripescaggio per l’Amatori 1945 Modena, e addirittura alla Pico Mirandola: è però ufficiale anche la rinuncia di entrambe ad una nuova avventura nella seconda serie nazionale, e se nel caso dei gialloblù della Bassa è comprensibile, per i cittadini la cosa è stata digerita molto meno bene, visto che di fatto in casa Amatori 1945 "volano gli stracci".
La società ha emesso un comunicato in cui, sostanzialmente, addossa la colpa al Comune che non la sostiene nella lotta per una sede di gioco dignitosa, che sarebbe il PalaRoller della Sacca, il cui gestore, la Polisportiva "pur avendo concesso l’utilizzo della pista a club di altre province, - attacca la società nel Comunicato, - non intende aprire le porte alla nostra prima squadra cittadina. Dal canto suo, il Comune si smarca spiegando che la struttura è affidata alla Polisportiva e quindi fuori dall’intervento diretto dell’amministrazione. Da qui il bivio, spingersi in A2 a tutti i costi o fermarsi e ricostruire solide fondamenta, e l’Amatori Modena 1945 ha scelto la seconda via".
"Non è una resa, è un atto di responsabilità – chiarisce il Vice Presidente Davide Malagoli -, ed è stata una scelta condivisa da tutta la dirigenza, e non solo da me…".
Tutto molto chiaro, ed oggettivamente veritiero, considerato anche che la parte hockey del PalaMolza subirà un grosso intervento in un prossimo futuro, che si spera possa servire a riportare l’hockey in città, ma rimane il fatto che i nuovo, 50 anni dopo la prima volta, e 42 dopo la seconda, Modena sarà fuori dalla serie A, e a poco serve indicare che "Il nuovo piano dell’Amatori Modena 1945 preveda l’iscrizione ai campionati giovanili, e ad un torneo senior di categoria inferiore, con una rosa competitiva". L’esperienza insegna che da un campionato come la B, con sole due promozioni, si emerge con enorme difficoltà, e per quanto riguarda il settore giovanile, dopo anni di deserto tecnico, e di un pessimo lavoro, è impossibile sperare di "cavare" qualcosa, leggi giocatori validi, per i prossimi sette/dieci anni: come dire parliamo di un’altra epoca, nella quale l’hockey a Modena forse sarà definitivamente un ricordo, altro che "la stessa dignità dei suoi 80 anni…".
Riccardo Cavazzoni