PAOLO TOMASSONE
Cronaca

"Supplenti, liste esaurite Difficile fare previsioni"

Gran lavoro di segreteria negli istituti comprensivi, la dirigente Ponticelli: "Cerchiamo personale anche nell’elenco della ‘messa a disposizione’"

di Paolo Tomassone

Chiamano i genitori per comunicare l’assenza del figlio, perché finito in isolamento o in quarantena. Chiamano gli insegnanti per chiedere una sostituzione, perché in isolamento o in quarantena. Comunque il telefono non smette di squillare per tutta la mattina. Il resto del tempo in segreteria è una corsa contro il tempo per trovare i supplenti e per attivare già da oggi la didattica a distanza in decine di classi dell’Istituto comprensivo 1 di Modena dove ieri risultavano assenti 30 insegnanti (su un totale di circa 160) e una trentina di studenti (su un totale di 1.186 alunni tra scuola primaria e medie). È il bilancio della dirigente scolastica Concetta Ponticelli: "Siamo nel mezzo di una tempesta, ma a scuola si doveva tornare: i ragazzi hanno subito già per troppo tempo l’allontanamento dai propri compagni, dobbiamo continuare a fare di tutto per salvaguardare almeno un po’ di attività in presenza".

Un bilancio prevedibile?

"Direi soprattutto un bilancio ancora oscillante, i dati vengono aggiornati di ora in ora. Credo che la nostra situazione sia comune a quella degli altri istituti comprensivi, come accade spesso alla riapertura delle scuole dopo il periodo di vacanza per le festività natalizie. Quest’anno dobbiamo fare i conti con diverse assenze di bimbi e di docenti perché malati o in isolamento a causa del contatto diretto con qualche positivo al Covid".

Riuscite a trovare così tanti supplenti?

"Stiamo provando a interrogare la graduatoria d’istituto per trovare docenti liberi, anche se quella per le primarie ormai è esaurita. Quindi cerchiamo anche nell’elenco della ‘messa a disposizione’. Nel frattempo i docenti presenti stanno facendo un grossissimo sforzo e con un grandissimo senso di professionalità si accollano le ore dei colleghi assenti in attesa di un sostituto. Difficile fare previsioni in questi giorni, la segreteria continua a lavorare ininterrottamente".

Lei è convinta, come il ministro Bianchi e il governo, che non si poteva posticipare il rientro in classe?

"Sì. Abbiamo sofferto molto durante la pandemia ed era davvero importante aprire le scuole. Certo le difficoltà ci sono, non ce lo nascondiamo. Ma andiamo avanti cercando di guardare a quanto c’è di positivo. Dilazionare l’apertura di una settimana non sarebbe servito a nulla. Siamo nel mezzo della tempesta, siamo tutti sulla stessa barca, speriamo che finito il picco si vada via via a un ritorno della normalità".

Ma che clima si respira a scuola in queste ore?

"Guardi tutti i docenti sono vaccinati, chi è stato colpito dal Covid non è malato gravemente. Alcuni vaccinati sono riusciti a venire a scuola, come consente la circolare ministeriale, perché asintomatici".

La scuola è un luogo sicuro? Cosa dicono i genitori?

"Stamattina (ieri, ndr) la segreteria ha ricevuto tante telefonate, iniziate già nei giorni scorsi. Tutti comunicano l’isolamento dei ragazzi e chiedono informazioni sulla didattica. Al momento i contagi avvengono in ambito familiare, fuori dalla scuola, per ovvie ragioni dal momento che per Natale tutti erano a casa. Più che allarmati ho sentito i genitori provati dalla situazione familiare. Abbiamo già collaudato la didattica a distanza e da domani molte classi la metteranno in campo".

La Dad, un incubo per gli studenti e per gli insegnanti...

"Si tratta di didattica mista a distanza e in presenza. Non è l’ideale ma è una modalità per tenere i nostri ragazzi e in parte coinvolgerli nella socialità. Non stanno collegati al computer per sei ore, ci sono dei piani predisposti dal consiglio di classe. Si cerca di tamponare altrimenti resterebbero completamente esclusi da tutte le lezioni e non sarebbe giusto. È chiaramente difficile da applicare, ma gli insegnanti in questi due anni si sono formati molto bene".