Task force contro il diabete

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UNA PERCENTUALE tra il 12 e 25% dei pazienti ospedalizzati è affetto da diabete mellito a prescindere dalla causa e dal reparto del ricovero. Dalla fine del 2017, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria, si è impegnata in un progetto di riorganizzazione dell’assistenza al paziente affetto da diabete mellito in ospedale.

L’ASSISTENZA al paziente con diabete è già garantita da percorsi territoriali che prevedono una presa in carico dei pazienti di norma livello ambulatoriale. A seconda del tipo di diabete e delle modalità di trattamento infatti i pazienti con Diabete Mellito vengono seguiti dal medico di medicina generale o dai Servizi Diabetologici territoriali della Ausl. Ma nell’ultimo anno è stato attivato dall’ Azienda Ospedaliero Universitaria un progetto finalizzato a rendere più strutturati ed efficienti i percorsi del paziente diabetico ricoverato nei diversi ambiti clinici ed a garantire una continuità di cura di questi pazienti con il territorio. In particolare, il progetto ha previsto l’istituzione di un percorso diagnostico terapeutico che ha formalizzato le procedure e le istruzioni operative interne per la cura e la gestione dei pazienti affetti da diabete mellito dalla fase acuta alla dimissione. Sono stati identificati due reparti di riferimento per i ricoveri da pronto soccorso in caso di complicanze acute del diabete: al Policlinico il reparto individuato è la Medicina Interna ed area critica (Lucio Brugioni), e all’ospedale civile la Medicina ad indirizzo Metabolico Nutrizionale (Pietro Andreone).

È STATO inoltre costituito un team multidisciplinare, trasversale ai due ospedali, per la presa in carico dei pazienti con diabete mellito di tipo 1 o di tipo 2 ricoverati nei diversi reparti. «Il team – precisa Menozzi – viene coinvolto sin dall’inizio nell’iter di cura, tramite percorsi dedicati alla fase acuta e dell’accesso fino alla dimissione, garantendo continuità di cura con L’Ausl. Il nostro obiettivo è garantire un’assistenza adeguata ed efficace in linea con le linee guida nazionali e internazionali e percorsi assistenziali omogenei nei due ospedali». Ancora, vengono garantite consulenze mirate ai reparti, l’educazione terapeutica dei pazienti all’autogestione domiciliare della malattia allo stesso modo con cui viene effettuata dai servizi diabetologici territoriali, la valutazione nutrizionale con prescrizione di piano dietetico adeguato.