Thè e dolci tipici per festeggiare la fine del Ramadan

Gli alunni del CPIA di Pavullo descrivono la fine del Ramadan, chiamata ’aid’. Si inizia con la preghiera in Moschea, si indossano abiti eleganti, si scambiano auguri e si gustano dolci e tè marocchino. Si preparano piatti tradizionali come il cous cous e il bastila, un sformato con carne di piccione o pollo. Il ballo ’ghana’ è riservato alle occasioni speciali.

La maggior parte degli alunni del CPIA di Pavullo sono del Marocco e hanno avuto il piacere di descrivere la fine del Ramadan, che si chiama ’aid’. Inizia con la preghiera in Moschea per ringraziare il Signore e si vestono tutti eleganti, si fanno gli auguri ad amici e parenti.

Si mangiano dei dolci tipici e si beve il thè marochino tutti insieme. La mattina si prepara due piatti che si chiama ’Maroco Msmanm e il Baghrir’, una sorta di gateau dolce creato con: farina, zucchero, lievito, uova, olio di girasole e cocco. Per pranzo,

invece, si prepara il cous cous, il taje e la frisa.

Il cous cous può essere di pesce, di verdure o di

carne. Infine, il ’bastila’ che si tratta di uno sformato realizzato con carne di piccione. Dato che la carne di piccione è spesso difficile da trovare, viene normalmente usata la carne di pollo tagliata a pezzetti.

Per la preparazione può essere usato anche del pesce.

È una preparazione che combina il sapore del dolce e del salato; una serie di strati di pasta sfoglia, di carni salate, cotte lentamente in brodo e spezie e poi triturate, e uno strato croccante di mandorle tostate e tritate, cannella

e zucchero.

Un ballo famoso è il ’ghana’ che si palesa per occasioni speciali come i matrimoni.

Cpia di Pavullo