
Aveva trasformato la propria abitazione in una residenza per anziani, pur non avendo alcuna qualifica o autorizzazione.
Quando la polizia municipale, all’epoca dei fatti (marzo 2019) è entrata nella casa della donna, ha scoperto come i quattro anziani ospiti – tutte persone con forme di demenza gravi, allettate e non autosufficienti –, fossero ‘abbandonati a loro stessi’, sistemati in altrettanti letti in mansarda. È iniziato il processo nei confronti di una operatrice sanitaria di 55 anni di Novi di Modena. L’accusa, nei confronti della donna, è quella di abbandono di persone incapaci.
Non è chiaro da quanto la 55enne avesse aperto le porte della propria abitazione agli ‘ospiti’, chiedendo ai parenti una retta di 1500 euro.
Quello che però è emerso dalle indagini è come la stessa accudisse gli anziani gravemente disabili per i quali i familiari non avevano trovato – anche per questione di costi – situazioni alternative.
Ma è venuto a galla anche che alcuni dei parenti dei quattro anziani non sapessero che la ‘Cra’ fosse abusiva.
Nessuno di questi, però, si è costituito parte civile al processo.
Il blitz nell’abitazione della 55enne era scattato dopo la segnalazione del Servizio affari generali del Comune di Novi alla polizia locale.
Una volta entrati, gli agenti avevano riscontrato la presenza di quattro anziani, appunto, di 91 (due), 86 e 75 anni, tutti ‘sistemati’ nella mansarda dell’immobile.
Alla operatrice sanitaria viene contestata la presenza di un solo bagno non attrezzato, l’assenza di piani individuali alimentari e di assistenza per gli ospiti così come l’assenza di eventuali cartelle cliniche che ne comprovassero lo stato di salute.
Da qui la denuncia e, alla fine, il rinvio a giudizio per la 55enne. Secondo le accuse l’imputata, utilizzando abusivamente la mansarda della sua casa come residenza per persone anziane e malate, pur essendo priva di requisiti e qualifiche, le abbandonava a loro stesse destinando appunto la mansarda a ricovero e collocandole in letti in uno spazio angusto, privo di condizioni microclimatiche e non conformi alle Cra.
"Mia mamma era in camera con un’altra persona poi deceduta – spiega la parente di una delle anziane ospitate nell’abitazione della donna – quando l’altra ‘ospite’ è morta, è stata spostata in una mansarda che però non era abitabile.
Non sapevo non avesse le autorizzazioni – afferma la donna – me l’avevano consigliata e, vedendo che c’erano pochi ospiti, pensavo che mia mamma stesse bene.
Mia madre è rimasta lì circa due mesi e quando sono andata a trovarla con mio fratello, ho visto appunto come dalla camera fosse stata spostata nella mansarda assolutamente non idonea a livello igienico sanitario e con altri anziani uomini e l’ho portata a casa".
Valentina Reggiani