Turisti pestati a sangue, presa la baby gang

Pugni e calci per rubare una collanina a Riccione: dopo le indagini scattano i domiciliari per tre rapinatori tra i 18 e i 22 anni di Sassuolo

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Quella notte la furia del branco si era abbattuta su due turisti 17enni a Riccione. Erano stati atterrati, e poi presi a calci e pugni e minacciati di morte, a notte fonda, nei viali della zona mare. Dopo averli pestati, i balordi – un italiano di 22 anni e due nordafricani di 20 e 18, residenti a Sassuolo – erano saliti in macchina, una Panda di colore nero, ed erano fuggiti a tutta velocità, portando con loro il bottino: una collannina d’oro, strappata dal collo di uno dei due 17enni, che si era aggiunta al resto della refurtiva accumulata con le rapine. Credevano di averla fatta franca e dormivano ormai sonni tranquilli, forse progettando una nuova incursione in Riviera. Alla fine però attorno a loro si è stretto il cerchio della Squadra mobile della questura di Rimini, guidata da Mattia Falso, che ha identificato gli autori dell’aggressione, già noti alle forze dell’ordine per precedenti reati. Ieri mattina i poliziotti riminesi, accompagnati dai colleghi della Squadra mobile di Modena e del commissariato di Sassuolo, hanno bussato alla porta dei tre giovani e hanno notificato loro il provvedimento del tribunale che li obbligherà a rimanere agli arresti domiciliari. I tre sono gravemente indiziati per il reato di rapina aggravata.

Un’indagine, quella condotta dalla Squadra mobile riminese, che era partita nelle ore immediatamente successive al fatto, uno dei tanti che si aggiungono al lungo elenco di crimini – tra rapine, furti e risse – compiuti dale baby gang che per tutta l’estate hanno imperversato in tutti i Comuni della Riviera, e specialmente a Riccione, dove l’attenzione delle forze dell’ordine è da settimane ai massimi livelli. Gli agenti della questura di Rimini si sono subito messi al lavoro. Per prima cosa hanno ascoltato la testimonianze delle due vittime, ancora choc per il pestaggio subito, ma in grado di fornire dettagli che in seguito si sono rivelati fondamentali per l’identificazione dei malviventi. Quindi i poliziotti hanno iniziato a ricostruire gli spostamenti compiuti dal branco in quella notte di paura e violenza nelle strade della Perla Verde. Decisiva, in tal senso, è stata l’identificazione dell’autista che si trovava al volante della Panda, il quale stava soggiornando in un residence di Riccione. Gli agenti della Squadra mobile sono andati a controllare e all’interno, nelle camere, si sono imbattuti proprio nei tre giovani, che sono stati subito interrogati. Uno dei ragazzi ha consegnato spontaneamente tre catenine – che in seguito si è scoperto essere il frutto di altrettante rapine – afermando di averle strappate involontariamente dal collo di un soggetto che aveva affrontato in una rissa avvenuta in nottata. Ulteriori elementi di riscontro sono state le descrizioni rese dalle vittime che si sono presentate in questura per la denuncia.

L’indagine condotta dalla Squadra mobile rappresenta un altro duro colpo inferto dalle forze dell’ordine alle baby gang e che si aggiunge ai numerosi arresti compiuti da carabinieri e Polizia di Stato durante l’arco dell’intera estate.