VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Ufficiale dell’Arma sotto indagine: "Bullismo su una sottoposta”. Sindacati: "Intollerabile se confermato"

E’ stato il Comando provinciale dei carabinieri a segnalare l’accaduto alla procura militare e ordinaria. L’episodio sarebbe avvenuto durante un controllo a fine turno: “Le ha scritto con la biro sulla fronte”

Il comandante dei carabinieri avrebbe scritto sul volto di una sottoposta (foto di repertorio)

Il comandante dei carabinieri avrebbe scritto sul volto di una sottoposta (foto di repertorio)

Modena, 19 maggio 2024 – Un altro episodio sicuramente delicato scuote l’Arma dei carabinieri di Modena.

Trasferito l’Ufficiale dell’Arma al centro delle polemiche 

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"Carabiniera umiliata", segnalazione partita da un giovane collega. Solidarietà dei sindacati

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Al centro c’è un ufficiale, un comandante in servizio in una caserma della nostra provincia che si sarebbe reso responsabile di un gesto di ‘bullismo’ e prevaricazione nei confronti di una sottoposta, una giovane carabiniera in ferma volontaria.

La difesa: “Massimo rispetto per i colleghi”

L’Arma, appreso quanto sarebbe accaduto all’inizio della settimana all’interno della caserma, ha subito informato l’autorità giudiziaria e ora sono in corso indagini da parte delle procure militare e ordinaria.

Ma qual è l’episodio sotto la lente? Secondo quanto trapelato, l’ufficiale avrebbe scritto con una penna e sulla fronte della giovane in divisa, dinanzi ad altri colleghi: ‘Visto il capitano...’. Una frase che sarebbe relativa all’avvenuta ‘ispezione’ durante il cambio turno: quella sera, infatti, in caserma era il momento dell’avvicendamento tra le pattuglie in servizio. Come di prassi il comandante aveva proceduto a un controllo nei confronti dei colleghi di rientro nella caserma ma, nel caso della presunta vittima di bullismo, invece di firmare l’atto, avrebbe afferrato la penna per poi ‘tatuarle’ la scritta in fronte. Ma non è tutto, perché poi qualcuno avrebbe scattato e fatto circolare una foto col volto della malcapitata, immagine diffusa nella chat interna di alcuni colleghi. Un gesto ‘goliardico’ privo della volontà di umiliare o prevaricare? Quale fosse la reale intenzione dell’ufficiale è da accertare. Sicuramente, essendoci altri carabinieri presenti al momento del gesto, la vicenda non ha impiegato molto a fare ‘il giro delle caserme’ ed è arrivata al Comando provinciale, da cui è partita la segnalazione all’autorità giudiziaria.

La procura militare, informata nell’immediatezza dall’Arma, avrebbe poi disposto gli indispensabili approfondimenti investigativi per comprendere le esatte circostanze e le motivazioni del riferito gesto, mentre l’Arma ha già avviato le procedure interne per la valutazione disciplinare del personale coinvolto nella vicenda e il suo trasferimento in altre sedi. Nel caso la vicenda venisse confermata, per quanto riguarda il codice penale militare, il comandante potrebbe rispondere di ingiuria a un inferiore ma come reato penale ordinario potrebbe dover rispondere anche di molestie.

Ad denunciare pubblicamente l’episodio di "bullismo" è il Nuovo sindacato carabinieri (Nsc): "Auspichiamo una ferma indagine della Procura ordinaria e militare" afferma il segretario generale dell’Emilia-Romagna Giovanni Morgese. "Se fosse confermato, sarebbe un gesto intollerabile: nulla può giustificare una cosa del genere vista la sproporzione dei ruoli fra un comandante e un militare in ferma, dove sudditanza psicologica e obbedienza è totale. Abbiamo attivato i nostri legali per valutare la costituzione di parte civile". Sulla questione interviene anche Antonio Loparco, segretario generale provinciale di Unarma Modena. "Nei giorni scorsi una carabiniera sarebbe stata vittima di un gesto di ‘prevaricazione’ da parte del comandante della caserma dove è in servizio nel modenese. A nostro avviso la vicenda, come riportata, è davvero molto grave. Una cosa inaudita senza precedenti, che provoca un discredito irreparabile all’Arma dei Carabinieri – conclude Loparco –. Attendiamo un accertamento ‘solerte’ della magistratura e una presa di posizione forte da parte del comando generale dell’Arma dei carabinieri".