
Un cast d’eccezione aspettando Godot
Theodoros Terzopoulos, riconosciuto a livello internazionale fra i maestri del teatro del Novecento, dopo la trilogia presentata a VIE Festival tra il 2013 e il 2017 (Alarme, Amor, Encore), torna sul palco del Teatro Storchi di Modena dal 12 al 15 gennaio con la prima assoluta di ‘Aspettando Godot’, capolavoro di Samuel Beckett. In scena, il regista greco dirige un cast d’eccezione composto da attori che in varie occasioni hanno collaborato con ERT: Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola. In questo nuovo lavoro, l’artista greco sceglie di affrontare uno dei drammi che hanno maggiormente segnato la storia del teatro novecentesco: scritto da Beckett alla fine degli anni Quaranta, ‘Aspettando Godot’ è uno dei testi più celebri del ‘teatro dell’assurdo’, che ruota attorno al dialogo sterile fra due personaggi sospesi nella condizione dell’attesa. Nella sua versione, la vicenda è ambientata in un mondo in rovina, in un futuro molto prossimo in cui tutte le ferite attuali e passate appaiono acuite.
In questo contesto, si apre l’interrogativo su quali siano le condizioni minime per pensare a una vita che valga la pena di essere vissuta. "In ‘Aspettando Godot’ – commenta il regista – vengono date due risposte possibili, e da qui vogliamo far partire il nostro lavoro. La prima è il tentativo di comunicare e coesistere con l’Altro, colui che ci è prossimo, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano insuperabili. La seconda è il tentativo di mettersi in comunicazione con l’Altro dentro di noi, quest’area buia e imperscrutabile densa di desideri repressi e paure, istinti dimenticati, regione dell’animalesco e del divino, in cui dimorano la pazzia e il sogno, il delirio e l’incubo. Questo è il viaggio che cercheremo di fare: verso l’Altro dentro di noi e verso l’Altro al di fuori di noi, all’opposto, lontano da noi. Aspettando cosa? La redenzione della vita dai vincoli della morte? L’incontro con l’Umano, la fine di ogni atto di umiliazione inflitto da uomo a un altro uomo? Il Niente o l’Attesa, per usare i termini ironici e beffardi di Beckett?
Ma esiste forse un altro modo per immaginare l’umanità emancipata, senza dover ricorrere all’abbattimento dei muri che separano questo "dentro" da questo "fuori"?". Sabato 14, il foyer del Teatro Storchi di Modena ospita alle 17 nell’ambito di ‘Conversando di teatro’, la presentazione del libro ‘Il respiro di Dioniso. Il teatro di Theodoros Terzopoulos’, scritto dal critico teatrale, giornalista, studioso e attualmente Dramaturg del Teatro Nazionale di Genova Andrea Porcheddu, alla presenza dell’autore, Terzopoulos e degli attori dello spettacolo.
Maria Silvia Cabri