Vaccino Covid, sperimentazione a Modena "Volontari fatevi avanti, è la chance per vincere"

Il dipartimento di Malattie infettive ne arruolerà 300, si parte il primo dicembre. La prof Mussini: "E’ sicuro, possono partecipare tutti"

Il direttore del dipartimento di Malattie infettive, Cristina Mussini

Il direttore del dipartimento di Malattie infettive, Cristina Mussini

Modena, 5 novembre 2020 - Un l avoro enorme, che richiede una potenza organizzativa "di fuoco" in un momento in cui il personale medico e infermieristico arranca nei numeri. L’azienda ospedaliero universitaria di Modena sarà tra i sette centri italiani a testare il vaccino anti Covid sviluppato dall’università di Oxford in collaborazione con l’azienda biofarmaceutica AstraZeneca e lo spazio di manovra per arruolare di qui al primo dicembre - data di inizio della sperimentazione - 300 persone, è pari a zero. "Ci stiamo uccidendo di lavoro, ma dobbiamo farcela", spiega il direttore del dipartimento di Malattie infettive, Cristina Mussini.

L'appello Vaccino Covid, via alla sperimentazione - Il bollettino Covid del 5 novembre, dati dell'Emilia Romagna

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Il suo dipartimento deve arruolare trecento persone in meno di un mese. Come farete? "La lettera di selezione è arrivata lunedì e siamo già operativi. Sarà presto attivato un numero verde per ricevere le candidature su base volontaria, una volta valutati i criteri di inclusione daremo gli appuntamenti tramite agenda elettronica e inviteremo i partecipanti nello spazio dedicato, ai Poliambulatori del Policlinico".

Sembra tutto pronto, mancano le persone. Vi aspettate un’alta adesione? "Da quando è stato annunciato che Modena testerà il vaccino, abbiamo ricevuto decine di richieste di informazione tramite l’Urp. Questo ci fa ben sperare, abbiamo bisogno dei cittadini, della loro partecipazione".

Un appello a candidarsi. Perché una persona dovrebbe fare da ’cavia’? "Perché chi parteciperà sarà vaccinato. Si tratta di una sperimentazione in fase 3, ovvero uno studio di efficacia. Dobbiamo capire se il vaccino è efficace, se dà una risposta immunologica. La fase 2 ha già dimostrato che è sicuro come quello dell’influenza".

Vuole dire che non ci sono rischi? "Voglio dire che gli effetti collaterali saranno sia nell’incidenza sia nella forma simili a quelli dati dal vaccino antinfluenzale: si possono riscontrare mal di testa, dolori muscolari, febbre. In un solo caso su migliaia di test si è avuto un effetto neurologico reversibile, cioè transitorio".

Come funziona la sperimentazione? "Una volta arruolate le persone, a duecento di loro sarà somministrato il vaccino, agli altri cento solo acqua. Solo una volta terminato lo studio, verrà svelato sia ai volontari sia al personale medico chi ha avuto la dose e chi il placebo. I cento a cui è stata somministrata acqua, avranno la garanzia di ricevere il vaccino anti Covid gratuitamente non appena sarà pronto, proprio per aver partecipato allo studio".

Quali sono i criteri di arruolamento? Chi può partecipare? "Tutte le persone sane sopra i 18 anni, o anche con patologie ma con comorbosità non grave in atto. Per esempio, può partecipare un diabetico ’compensato’. Oppure un malato di hiv trattato, un cardiopatico o un malato oncologico stabili. Sono escluse le donne in gravidanza, gli immunodepressi e chi ha avuto il Covid in forma acuta".

E gli anziani? "Certo, anzi, nella fase 2 si è già visto che il vaccino dà una risposta immunologica negli ultraottantenni".

Come farete la scelta? "Selezioneremo le prime 300 persone idonee che telefoneranno, residenti in Regione".

Conferma che non è previsto un rimborso economico? "In Italia è proibito pagare per le sperimentazioni".

Che impegno richiede la partecipazione? "I volontari saranno seguiti per due anni e si impegnano a sottoporsi a esami del sangue periodici per testare la risposta immunitaria, il primo a sei mesi circa dalla somministrazione".

Attivere una task force per gestire queste vaccinazioni? "Magari avessimo la possibilità di una task force. La realtà è che abbiamo una task force da poveracci... ci stiamo uccidendo di lavoro per curare i malati di Coronavirus, la terapia intensiva a oggi (ieri, ndr) vede 19 malati su 22 posti letto, dall’inizio dell’epidemia abbiamo ricoverato oltre 200 persone per Covid e gestiamo i posti letto con lo scambio di malati. Il personale è poco, si farà a turno, magari chi è più stanco verrà dirottato al Poliambulatorio per la sperimentazione. Si tratta di un grande sforzo che chiediamo al personale, il laboratorio di virologia non potrà supportarci perché è oberato nel processare i tamponi e chiederemo la collaborazione della patologia generale".

Siamo al collasso? "A differenza di marzo, non vediamo la luce in fondo al tunnel perché è stato deciso, per motivi economici, di non arrivare a un lockdown. Il vaccino è l’unica soluzione per sconfiggere la malattia e per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche dei cittadini".

Quando sarà pronto? "Se tutto andrà bene, ad aprile 2021".