A Liliana Cavani il Leone d’oro alla carriera: “Una bellissima sorpresa”

La regista carpigiana, 90 anni compiuti a gennaio, ha terminato il suo nuovo film ‘L’ordine del tempo’, che con ogni probabilità sarà presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia

Liliana Cavani in occasione della festa per i suoi 90 anni

Liliana Cavani in occasione della festa per i suoi 90 anni

Modena, 27 marzo 2023 – Uno dei Leoni d'oro alla carriera dell'80/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia va alla regista carpigiana Liliana Cavani.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera. "Protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta, con un lavoro che in seguito attraversa oltre sessant'anni di storia dello spettacolo – ha detto Barbera –, Liliana Cavani è un'artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall'urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste e misteriose dell'animo umano, fino ai confini della spiritualità”.

Altro Leone alla carriera è stato assegnato all'attore honkongese Tony Leung Chiu-wai.

“Una bellissima sorpresa”

"Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima”, ha dichiarato Cavani, che ha partecipato alla Mostra di Venezia dal 1965 con il documentario ‘Philippe Pétain: Processo a Vichy’, con cui vinse il Leone di San Marco.

Raggiunta dall’Ansa in America, dove partecipa a una tre giorni di studi che l'Università di Princeton le dedica, ha detto che il Leone d’oro alla carriera “è stata una bellissima notizia del mio risveglio” . La regista di Carpi, 90 anni compiuti il 12 gennaio e festeggiati con tutti gli onori al ministero della Cultura con tanti amici e colleghi, da Marco Bellocchio a Paolo Virzì, Pupi Avati, Paolo Sorrentino, Michele Placido, ha terminato il suo nuovo film ‘L’ordine del tempo’, basato sul romanzo del fisico Carlo Rovelli (Adelphi) e interpretato da Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Valentina Cervi e Richard Sammel che con ogni probabilità sarà presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia (30 agosto - 9 settembre).

“Una seconda giovinezza”, ha detto e poi: “Con Venezia ho un grande legame”. “Vinsi nel 1965 con il documentario ‘Philippe Pétain: Processo a Vichy’”. Ma altri documentari hanno fatto la storia, come quello sulla ‘Donna nella Resistenza’, premiato con il Leone di San Marco per il documentario. “Non lo ritirai neppure – ha confessato – ero in vacanza molto lontano e stavo bene dove ero”.

E tra le altre partecipazioni di Liliana Cavani alla Mostra del Cinema figurano quelle con i film Francesco d'Assisi (1966), Galileo (1968), I cannibali (1969), fino a Il gioco di Ripley (2002) e Clarisse (2012).

Sindaco di Carpi: “Un piacere e un orgoglio”

"Apprendiamo con piacere e orgoglio che Liliana Cavani riceverà dal Festival del Cinema di Venezia un leone d'oro alla carriera. Un riconoscimento meritato, che si aggiunge ai tanti prestigiosi premi ricevuti dalla nostra cara concittadina. A lei le congratulazioni mie, dell'Amministrazione e di tutta Carpi, nell'attesa di vedere al cinema la sua ultima fatica e di rivedere lei presto fra noi”, ha commentato Alberto Bellelli, sindaco di Carpi.

Il Ministro della cultura: “Un inno alla libertà”

“Liliana Cavani è una delle più importanti espressioni del cinema italiano. La sua opera è un inno alla libertà”, ha detto il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.

“Con lei ho stabilito un proficuo scambio di idee e ne sono lieto. È un'artista poliedrica che ha segnato il mondo della televisione, del teatro e della musica lirica”, ha anche aggiunto.

Bonaccini: “Sono orgoglioso”

"Il Leone d'oro alla carriera per Liliana Cavani è il giusto riconoscimento nei confronti di un'artista del nostro territorio che continua a rendere il cinema, italiano e mondiale, ricco di interessanti spunti di riflessione sull'animo umano”. Così il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, esprimono soddisfazione.

"Una regista che in tutti i suoi film ha sempre colto le profonde contraddizioni del mondo che ci circonda e dei suoi abitanti, esseri erranti in cerca di risposte – sottolineano Bonaccini e Felicori – Siamo orgogliosi di quest'importante premio. Un riconoscimento dello straordinario lavoro, tanti tasselli di un mosaico che, dapprima con gli importanti documentari degli anni '60 e poi con pietre miliari che hanno fatto la storia del cinema, continuano a tracciare un punto di riferimento per le nuove generazioni di cineasti chiamati ora a dare vigore alla settima arte”.