Carpi calcio. Addio Tavoni, protagonista della scalata tra gli anni ’80 e ’90

La scomparsa di Germano Tavoni, dirigente iconico del Carpi degli anni '80 e '90, lascia un vuoto nella storia del calcio locale. Il suo contributo alla scalata della squadra rimarrà indelebile.

Addio Tavoni, protagonista della scalata tra gli anni ’80 e ’90

Addio Tavoni, protagonista della scalata tra gli anni ’80 e ’90

La Carpi del pallone piange uno dei suoi grandi protagonisti degli anni ’80 e ’90. A 82 anni si è spento ieri Germano Tavoni, dirigenti fra i più "iconici" della scalata che in quegli anni portò la società biancorossa a toccare di nuovo la Serie C. Carpigiano doc, Tavoni era stato la "mente" sportiva dell’allora Athletic Carpi, seconda squadra cittadina, portata col presidente Gianpaolo Tarabini (fondatore della griffe Blumarine) in pochi anni fino alla Promozione, allora massimo torneo regionale (non c’era l’Eccellenza), appena un gradino sotto all’Ac Carpi. Il vulcanico ds di quella squadra è Tavoni, che nell’estate del 1987 guida la fusione fra il Carpi e l’Athletic (che cede il titolo alla Solierese), mettendo insieme il trio di imprenditori Rocchi, Rustichelli e Ronchi col patron carpigiano Mantovani. E’ la miccia della grande scalata, con Tavoni che già a metà della stagione ’86-87 lascia l’Athletic per sostituire Rino Foschi da ds del Carpi, mettendo le basi di quella squadra che poi nel 1987-88 conquistò con ripescaggio la C2 e poi l’anno dopo subito la C1 a braccetto col Chievo. Dopo qualche anno lontano dal Carpi, Tavoni torna nel 1993, e assieme al ds Gianni Rosati sceglie l’allora quasi debuttante Gianni De Biasi per la panchina.

Dopo una comoda salvezza, nell’estate del 1994 ecco uno dei "giallo" fra i più clamorosi della storia biancorossa: il patron Ronchi vende i suoi due terzi del pacchetto azionario ai due imprenditori romani Calizza e Martellacciì, che con un blitz nel giorno di partenza per il ritiro di Condino licenziano De Biasi e fanno salire sul pullman il nuovo tecnico Gianfranco Motta (ex Pro Sesto), ma si capisce subito che i due sono un "bluff" e così con un colpo di mano decisivo è Tavoni in una corsa contro il tempo a convincere Saltini (mister Best Company) che aveva il 34% a rilevare le quote, sanare i 600 milioni di lire di debiti e salvare il Carpi, rimettendo De Biasi al suo posto. Da amministratore delegato Tavoni guida il mercato, portando in biancorosso fra gli altri un giovanissimo Simone Inzaghi, poi nel 1995 esce di scena, restando per sempre nel cuore dei tifosi della curva che in estate da allora e per oltre un decennio hanno dato vita al "Memorial G.T.", torneo fra pallone e birra dedicato alla sua era al timone del Carpi.

Tavoni, da sempre imprenditore nel mondo delle etichette per la moda, lascia i figli Massimiliano, Sandro e Gaia e gli amati nipoti. Da oggi sarà aperta la camera ardente presso la Terracielo Funeral Home di Carpi, dove domani alle 10,30 saranno celebrate le esequie. Alla famiglia vanno le con doglienza del Carlino Modena.

Davide Setti

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