«Ferrario? Le occasioni da gol una punta deve anche cercarsele»

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«VORREMMO un campionato senza troppe sofferenze, anche se già dalle prime partite qualche rimpianto lo abbiamo. Ci manca qualche punto, ad esempio quelli di Piacenza. Bisogna tenere presente le esperienze degli ultimi anni, alcuni anni fa non c’era nulla e ora si è in C.

Illudere la gente non fa mai bene, ovvio che tutti puntiamo a fare il meglio possibile».

È un Fabrizio Salvatori a tutto tondo quello che ha raccontato la genesi del nuovo Modena targato Romano Sghedoni, nel salotto sportivo di «Barba&Capelli», in onda nella serata di ieri su Trc.

Il direttore sportivo ha analizzato, nel dettaglio, pro e contro di questo avvio di stagione, a partire dall’attacco.

Dai gol sbagliati all’astinenza di Ferrario, Salvatori la spiega così: «Sarei più preoccupato se non ci arrivassimo in zona gol – commenta il direttore gialloblù – se costruisci, prima o poi il gol arriva. Prendo ad esempio la partita con il Padova, lì abbiamo subito emotivamente quanto successo nella sfortunata serata di Piacenza. Ferrario? Fino a qualche domenica fa ha giocato e da titolare. Il mister cambia spesso gli attaccanti e lui, evidentemente, rientra nel giro delle sostituzioni.

È GIUSTO che il tecnico faccia le scelte che crede, quel che posso dire a Ferrario è di non demoralizzarsi. Per quello che è il mio punto di vista, un attaccante può fare 30 gol a stagione ma ciò che lo rende un bravo giocatore è il gioco coi compagni e la bravura nel far salire la squadra.

Le occasioni per buttarla dentro bisogna cercarsele e andarsele a prendere. Mettiamoci, inoltre, che i difensori della C sono diversi da quelli della D. C’è gente esperta che se può dare delle legnate lo fa. Avendolo confermato speriamo possa sbloccarsi.

Mercato? Verso la fine abbiamo valutato dei profili di attaccanti, ma non con l’idea di privarci di chi è già qui perchè su di loro puntiamo».

FOCUS, poi, sulla scelta di Mauro Zironelli e sulle potenzialità che questa squadra deve esprimere: «Sono contento del lavoro di Zironelli – spiega Salvatori – non lo conoscevo di persona ma ho seguito il suo Mestre. I tanti ex di quella squadra sono stati scelti per poter permettere al gruppo di metabolizzare da subito i suoi metodi di gioco.

Sul mercato il tecnico ci ha dato delle indicazioni, alcuni giocatori non li conoscevo e mi sono fidato. Ho dispiacere per quei ragazzi che, fino ad ora, non hanno trovato spazio, ma purtroppo si va in campo in 11.

Rabiu? È un patrimonio, peccato per l’infortunio ma la società crede in lui.

Budget? È nella media della Serie C. Io credo che non si vinca coi soldi e per questo siamo certi di aver costruito una squadra che possa regalarci delle soddisfazioni».

Alessandro Troncone