Frattesi è il tredicesimo neroverde in azzurro

Il primo fu Zaza nel 2014. Oggi Mancini ne ha chiamati quattro: oltre al mediano anche Scamacca, Berardi e Raspadori

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In principio fu Simone Zaza. Oggi trentenne attaccante del Torino, il centravanti di Policoro fu il primo giocatore del Sassuolo ad arrivare alla nazionale maggiore quando, 23nne, venne prima chiamato da Cesare Prandelli per uno stage e, successivamente, fece il suo esordio (settembre 2014) con Antonio Conte in panchina. Fu lui il primo ad approdare in azzurro via Sassuolo, ma fu il primo di una serie lunghissima, che vede ancora oggi i neroverdi garantire agli azzurri un discreto numero di giocatori. Mica un blocco, ci mancherebbe, che i ‘blocchi’ non vanno più di moda, ma certo fa specie pensare che da quanto è in serie A, il Sassuolo alla nazionale di giocatori gliene ha sempre forniti, si trattasse di Domenico Berardi, che ormai in azzurro c’è in pianta stabile (stage anche per lui, nel 2014, ma esordio solo nel 2018) ed è il neroverde con più presenze in azzurro, fino alla ‘nouvelle vague’ che vedrà, domani, ben quattro giocatori del Sassuolo (oltre all’attaccante calabrese, Gianluca Scamacca e Giacomo Raspadori, cui si aggiunge la ‘prima’ per Davide Frattesi) varcare i cancelli di Coverciano.

Onda lunghissima, i ‘4 moschettieri’, di una vicenda azzurro-neroverde che altro ha detto, in questi nove anni di permanenza del Sassuolo nella massima serie. Perché, al netto dei nazionali esteri e delle under, sono parecchi altri i giocatori cui il neroverde ha ‘portato fortuna’: nei 35 che si ritrovano domani a Coverciano, per dire, ci sono anche Manuel Locatelli e Stefano Sensi che in comune hanno il ruolo (centrocampisti) ma anche l’esordio azzurro arrivato dopo aver fatto mirabilie con la maglia del Sassuolo addosso. Locatelli ha debuttato a settembre 2020, due anni dopo aver cominciato la sua avventura in neroverde, e percorso non dissimile lo aveva fatto Sensi, arrivato a Sassuolo dal Cesena nell’estate del 2016: in agosto debutto in A per lui e, tempo due stagioni, le porte di Coverciano che si aprono, per una ‘prima’ datata novembre 2018.

Finita qui? Non proprio: al conto si aggiungono meteore come Nicola Sansone, 2 stagioni mezzo in neroverde, dal 2014 al 2016, che nello stesso periodo ha esordito in azzurro, giocandovi le sue uniche tre gare con la nazionale dei grandi, e giocatori sui quali Mancini conta ancora. Come Francesco Acerbi (esordio nel 2014 con Conte, il difensore militava nel Sassuolo) o Lorenzo Pellegrini (la prima in azzurro a giugno 2017, al termine del suo biennio a Sassuolo. Altri neroverdi in nazionale ne abbiamo? Basta chiedere: Matteo Politano, oggi attaccante del Napoli, 96 presenze e 20 gol nel Sassuolo tra il 2015 e il 2018, in azzurro ha esordito a maggio 2018, dopo essere stato già convocato da Ventura e poco prima di trasferirsi dal Sassuolo all’Inter e Gian Marco Ferrari, che ha in azzurro ha esordito lo scorso maggio in amichevole. E, ultimo ma non ultimo, Francesco ‘Ciccio’ Caputo: oggi è il centravanti della Sampdoria, ma ieri (ottobre 2020) è stato tra i più anziani (33 anni) ad esordire in azzurro.

Stefano Fogliani