Il disastro azzurro può anticipare la partenza di Berardi da Sassuolo

La mancata qualificazione a Qatar 2022 potrebbe portarlo in un grande club per arrivare al mondiale 2026

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Altro che caccia al Mondiale per i cinque neroverdi arruolati da Italia e Turchia per i playoff che hanno celebrato giovedi sera, come noto, il loro primo atto scontentando l’una e l’altra.

Respinti, tutti, con perdite, Berardi, Scamacca, Raspadori, Ayhan e Muldur si ritroveranno, forse, gli uni contro gli altri martedi sera a Konya, dove va in scena l’inutile ‘finalina’ che attribuisce solo punti per il ranking Fifa. Tanto vale rassegnarsi a vederne in campo almeno quattro su cinque, sperando che almeno nei confronti di Berardi, crocifisso suo malgrado da critica ragionevolmente miope a causa di un errore a tu per tu con il portiere macedone, da parte del tecnico azzurro ci sia un minimo di benevolenza, con annesso turno di riposo. Vedremo, anche perché da Coverciano, ieri, è filtrata solo l’ovvia mortificazione per una mancata qualificazione che, tra l’altro, potrebbe avere qualche ripercussione importante anche sui tre ‘neroverdazzurri’ che fino a qualche ora fa davano la caccia al loro primo mondiale.

Già: l’idea che il Quatar sarebbe stato più raggiungibile anche grazie allo spazio concesso loro in neroverde piuttosto che tra le pieghe delle rose extralarge di qualche big immaginiamo l’avessero ben chiara tutti e tre, ma adesso che il Mondiale sfuma (e del prossimo si parla nel 2026) chissà come cambieranno le traiettorie dei tre. E se non ci sono dubbi sul fatto che le ambizioni mondiali di Scamacca e Rasapdori (classe 1999 il primo, 2000 il secondo) possono considerarsi intatte (più dubbi ci sono, semmai, su con che maglie lo rincorreranno, ma c’è tempo) non sfugge come il rebus, a questo punto, diventi proprio Domenico Berardi. Nel 2026 l’attaccante calabrese avrà 32 anni e con la mancata qualificazione a Quatar 2022 potrebbe considerare chiuso quel cerchio che, se fosse rimasto aperto, lo avrebbe probabilmente visto ancora in neroverde dopo giugno.

La scadenza novembrina del primo mondiale ‘invernale’ suggeriva infatti a Berardinho di non fare ‘salti in avanti’ a pochi mesi da quello che sarebbe stato un possibile Mondiale da protagonista, ma il rovescio degli azzurri contro la Macedonia cambia lo scenario, e quella permanenza in neroverde che avrebbe potuto essere uno ‘scivolo’ verso il suo primo mondiale, adesso diventa ‘solo’ una scelta che l’attaccante sarà chiamato a fare senza dover più mettere sulla bilancia la ‘sicurezza’, anche in vista della scadenza quatariota, che gli garantiva il giocare nel Sassuolo.

Stefano Fogliani