STEFANO FOGLIANI
Sport

Rossi, l’addio ai neroverdi: "Orgoglioso e rammaricato"

Il ds lascia dopo 13 stagioni: "Fatto tanto, ma resta il cruccio della retrocessione"

Rossi, l’addio ai neroverdi: "Orgoglioso e rammaricato"

Rossi, l’addio ai neroverdi: "Orgoglioso e rammaricato"

"Da una parte c’è il grande orgoglio per il tanto che abbiamo fatto in questi anni, dall’altra il rammarico, ancora più grande, per questa retrocessione". Il passo di addio di Giovanni Rossi (foto), direttore sportivo del Sassuolo Calcio, che chiude la sua avventura neroverde dopo 13 stagioni, si consuma così. Con il dirigente toscano, arrivato nel Sassuolo di C1 nel 2006/07, partito e tornato due volte che, parole sue, ci mette la faccia, "come è giusto che sia. Giusto la società si riprogrammi – la sue parole – per raggiungere altri obiettivi. Credo sia il momento giusto che le nostre strade, oggi, si dividano".

I presupposti perché il Sassuolo possa rincorrere un latro sogno, dice Rossi, ci sono, ma il Sassuolo ripartirà senza di lui, che pure era uno di casa e ci tiene a ringraziare, oltre alla famiglia Squinzi, "i tanti con i quali ho lavorato in questi anni, dal dg Cranevali al presidente Rossi, agli altri dirigenti, tecnici, giocatori e dipendenti della società grazie ai quali – dice – sono cresciuto esponenzialmente, sia dal punto di vista professionale che umano. Il cruccio più grande resta questa retrocessione dalla quale sono tuttavia certo che il Sassuolo saprà ripatire, perché queste è una società che ha valori, e perché il tempo, che è galantuomo, questi valori saprà riconoscerli". La decisione di dirsi addio, "condivisa con la società", Rossi dice di averla presa "guardandosi negli occhi con gli altri dirigenti. Il momento è arrivato e credo sia giusto che la società si riparta da altro".

Nessun accenno ad un suo possibile futuro, per Rossi, nessun accenno al ricordo più bello ("ce ne sono stroppi, qui ho vissuto cose straordinarie"), ma solo l’ovvia amarezza per una stagione finita malissimo, "a causa di troppe cose che non sono incastrate tra di loro". Impossibile, aggiunge il dirigente, individuare cosa non abbia funzionato da luglio ad oggi, "perché di fattori se ne sono combinati diversi, aggiungendosi alla prolungata assenza di Berardi oltre la quale la squadra doveva essere in grado di andare. Invece, quando lavori nel calcio devi sapere che a volte le ciambelle riescono col buco, altre volte no". Questa volta, in effetti, no. Sipario: altre volte Rossi se n’era andato, ma l’idea, come in effetti è successo, era che potesse comunque rientrare, stavolta no.

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