
Claudio Ansaloni, prof dell’Itis
Carpi (Modena), 17 marzo 2016 - Giorno 1 - Il clima adesso è quello di una gita scolastica di massa. Dal pullman ci siamo trasferiti sul treno. Con qualcuno di loro si è cominciato a lavorare su una poesia che dovranno recitare ad Auschwitz ma ancora non hanno realizzato l’importanza del viaggio che stanno per compiere quindi il clima è quello di festa e di attesa per l’arrivo di domani a Cracovia che si preannuncia freddo. Pare stia nevicando.
Giorno 2 - Prosegue il racconto in diretta dal ‘Un treno per Auschwitz. Andata e ritorno’: «Siamo arrivati regolarmente con il treno a Cracovia la giornata è mite il tempo è soleggiato ci sono 11/12 gradi. I ragazzi si sono distribuiti nei vari alberghi e dopo un paio di ore di riposo, tra le 16.30 e le 17 inizieranno i primi incontri con gli storici con i quali affronteranno alcuni argomenti. Durante il viaggio in treno alcuni giovani hanno svolto i laboratori di scrittura e laboratori fotografici; altri sono stati impegnati nell'ideare frasi e pensieri da proporre alla Commissione che sceglierà tre lavori nelle varie scuole per la chiusura per la cerimonia di chiusura a Birkenau dell'ultimo giorno. I miei alunni hanno scelto una poesia anonima ritrovata nel ghetto di Varsavia e stanno facendo le prove per recitarla a cinque voci, preceduta da un'introduzione letta da un sesto alunno. È una poesia che parla di speranza e di resistenza l'orrore, si intitola ‘Da domani sarò triste’. Speriamo che la Commissione li scelga.... Mentre in altri due hotel pieni di ragazzi e insegnanti si teneva una conferenza di Emergency sul fenomeno dei rifugiati e profughi generati dalle guerre, e un laboratorio sulla costruzione della memoria nella storia dei lager, nel nostro hotel i ragazzi hanno seguito la lezione conferenza di Carlo Saletti storico, dal titolo ‘Pensare al genocidio’. Una parabola di avvenimenti che hanno portato nella storia dalla sola discriminazione al inevitabile annientamento di un popolo. E’ molto interessante il parallelismo fa il movimento di profughi ebrei dell'epoca delle persecuzioni degli anni 30 e quello che sta accadendo oggi e di come attualmente molte nazioni si stiano riappropriando della sovranità nazionale in nome della difesa dei confini a causa del movimento di masse e profughi, sovranità che era stata ceduta alcuni anni fa in nome dell’unità europea. Attualmente i ragazzi sono a cena la serata continuerà alle 21 con la visione dello spettacolo ‘Che non abbiano fine mai, la memoria ebraica tre musicisti racconti’, presso la sinagoga tempio nel quartiere ebraico di Cracovia».
Giorno 3 - Oggi gli oltre 500 ragazzi suddivisi in vari gruppi con rispettive guide locali si sono distribuiti fra i vari padiglioni o blocchi di Auschwitz I. Questa antica caserma polacca riconvertita in campo di concentramento dalle SS era stata da parecchio tempo trasformata in un enorme museo adatto a fare memoria della tragedia venuta in queste terre. I padiglioni sono tanti e oggi siamo usciti a vederne solo alcuni cioè i più significativi. Il famigerato blocco 11 cioè la prigione dentro la prigione dove venivano puniti torturati e uccisi i detenuti del Campo ritenuti colpevoli di una qualche colpa come ad esempio fermarsi ad aiutare un proprio compagno caduto. L'allestimento anche se non recentissimo di questo museo dentro al sito archeologico di Auschwitz produce sui ragazzi sempre il giusto effetto di trasmettere con intensità le emozioni di errore che i fatti successi in questi luoghi ispirano. Le reazioni dei ragazzi sono state le più diverse. Tutte comunque ricche di interesse e partecipazione. "Come prima cosa mi ha colpito il tempo.. oggi è stata una bella giornata soleggiata, ma fa strano, sembra quasi una contraddizione andare in un posto così crudele nel quale sono avvenuti tantissimi omicidi con un tempo cosi bello. La cosa che mi ha impressionato maggiormente è stata la 'vetrina' piena di capelli di tantissime donne. In quel momento ho provato un misto di orrore, rabbia, tristezza", dice Giulia una delle alunne dell'ITI VINCI di Carpi. Uno dei momenti toccanti è sempre quello di visitare il luogo dove esistevano le camere a gas ei veri forni crematori.
Fra i tanti blocchi oggi abbiamo anche visitato quello che contiene i disegni dei pochi bimbi imprigionati ad Auschwitz. "L'aspetto principale che colpisce all'ingresso del campo è lo sterminio e la sofferenza degli internati. Questa sofferenza penetrata sempre più nella mentalità dei prigionieri, tanto che i bambini, soliti a rappresentare nei disegni ciò che vedono, hanno disegnato la distruzione di edifici, aerei, bombe, morti. Ma quello che mi ricorderò per sempre è un disegno in cui viene rappresentata un'impiccagione. Pensare che per un bambino siano tanto abituali le impiccagioni è accapricciante", questo il pensiero di Fabio. Come vedete ogni ragazzo assorbe, rimane colpito dagli aspetti completamente diversi eppur tutti molto importanti per comprendere quello che è successo in questi luoghi. Domani visiteremo Auschwitz 2 il cui vero nome è Birkenau uno dei campi più grandi della storia dei campi di concentramento, più terribili e più letali. Nel pomeriggio si è svolto un incontro molto interessante con lo storico ricercatore Carlo Saletti con i soli docenti accompagnatori. L'argomento riguardava il delicato argomento del negazionismo
Giorno 4 - Oggi con una giornata di leggero sole si è svolta la visita ad Auschwitz II Birkenau, l'immenso campo di concentramento e centro di sterminio che da solo ha dato alla morte oltre un milione di persone. La visita è iniziata sempre con la guida a piccoli gruppi dalla Judenramp, il luogo cioè dove arrivavano i treni: le famiglie dei deportati scendevano con le poche cose portate da casa e la grande speranza di ricominciare una nuova vita di lavoro migliore di quella dei ghetti che avevano lascaito. Non immaginavano certamente e tutto quello che vedevano e sentivano serviva a mantenere questo inganno che da lì a un'ora l'ottanta per cento di loro sarebbero stati uccisi. Il percorso storico seguito nella mattinata è servito a capire il tragitto di queste vite destinate a spegnersi cioè dei condannati a morte che ignari andavano a farsi le docce di gas. La seconda parte della visita invece se occupata di chi sopravviveva alla prima selezione dove vivono come vivevano in che settori e non separati cosa subivano. La visita in questo modo il sistema concentrazionario di Auschwitz si fa completa e i ragazzi sono sempre sorprendentemente interattivi e partecipativi ed è per questo che un treno per Auschwitz rimane una delle esperienze formative più forti che essi possono vivere. Nel primo pomeriggio al cancello di ingresso di Auschwitz si è tenuto il tradizionale corteo con striscioni di frasi delle varie scuole e la cerimonia commemorativa con le autorità e le frasi lette dai ragazzi. Sono stati acquistati molti libri DVD con testimonianze di sopravvissuti fotografie disegni riguardanti questa vicenda e anche questo fa parte del successo dell'iniziativa. Questa sera una festa collettiva con il gruppo Officina della Camomilla per prepararsi poi domani al ritorno per la restituzione e la riflessione di ciò che si è visto e capito.
Giorno 5 - E anche questa mattina la sveglia per il gruppo dei cinquecento studenti del progetto ha suonato presto. La visita oggi si è spostata dai campi concentramento alla città di Cracovia. Per primo abbiamo fatto visitare ai ragazzi il quartiere ebraico dove sono avvenuti i rastrellamenti nazisti e dove sono state distrutte e avvilite sinagoghe centenarie e cimiteri. Abbiamo visto il cosiddetto muro del pianto costruito con Matzevah spezzate (lapidi) con le quali i tedeschi avevano lastricate le strade. Ci siamo poi spostati nella zona del ghetto oltre il fiume Vistola e abbiamo visitato i luoghi dove ha operato il famoso Schlindler . Nel pomeriggio la visita al Castello, alla piazza del mercato e ai monumenti principali di questa bella città. Il treno si è messo in movimento alle 20.01 per il ritorno e sono partiti i laboratori di scrittura autobiografica e di fotografia. Il viaggio continua....