Addio al cantante Claude Barzotti Il suo rifugio era sul Monte Nerone

Popolarissimo in Belgio, Francia, Canada e persino Libano, aveva venduto oltre un milione di dischi. I genitori erano partiti in cerca di fortuna nel 1952. Nel tempo ha mantenuto il legame con la terra d’origine.

Addio al cantante Claude Barzotti  Il suo rifugio era sul Monte Nerone

Addio al cantante Claude Barzotti Il suo rifugio era sul Monte Nerone

E’ morto ieri nella sua villa di Court-Saint-Etienne all’età di 69 anni Claude Barzotti chiamato dalle nostre parti “il cantante di Monte Nerone“. Da qualche tempo combatteva contro un tumore che non gli permetteva di ritornare frequentemente nel suo borgo di Ca’ Serra dove qualche anno fa aveva costruito una grande casa. La sua era la voce più famosa del Belgio. In Francia aveva vinto un Disco d’oro, in Canada era acclamato. In Libano aveva ricevuto un Oscar e aveva venduto 15 milioni di dischi. Una storia la sua di emigranti, di fatica e di successo. Era il 1952 quando Antonio Barzotti e sua moglie Anna Rilli, lasciarono Ca’ Serra alla ricerca di una vita migliore: tre anni in Svizzera, con la nascita di Claude, un ritorno in Italia per una parentesi di un anno e via di nuovo, questa volta in Belgio a Court-S.T.Etienne. Da bambino François più che piangere amava già il canto e a quattro anni, nelle feste di famiglia, lo mettevano sopra un tavolo e cantava. Come muratore e poi meccanico di biciclette cercava di aiutare la famiglia, poi la svolta attorno ai vent’anni con i primi successi da cantautore. "Scelsi il nome d’arte di Claude perché ce ne erano altri con il nome di François", ci a Ferragosto del 2015 mentre giocava a carte con gli amici di Monte Nerone. Madame e le Rital (quest’ultima è stata segnalata anche nel libro dei Guinness) alcune delle sue canzoni più amate. Cinquant’anni di successi e la semplicità di sempre. Accostarlo a un cantante italiano era difficile. "Credo di essere un misto tra Baglioni, Battisti, Eros Ramazzotti, Masini e tanto Cocciante". Claude Barzotti è morto nel suo letto, circondato dalle sue due figlie (non si era mai sposato), tra qualche giorno (il 23 luglio) avrebbe compiuto 70 anni. Nella sua casa di Ca’ Serra sul tavolo davanti al camino sempre acceso, non mancava mai un caffè. Era l’amico di tutti e tutti, ai suoi paesani parlava spesso di una canzone che ricordava il pianto di una bambina che aveva lasciato i genitori. Con gli amici del Nerone si sentiva amato e protetto. Ci mancherà.

Amedeo Pisciolini