Ancora flash mob per reclamare il nuovo vescovo

Manifestazione davanti alla concattedrale di Sant’Angelo in Vado. Nel corteo anche i sindaci Parri, Ciccolini e Sacchi

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Non si fermano le proteste dei cittadini dell’entroterra per reclamare un successore di monsignor Giovanni Tani alla guida dell’arcidiocesi di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado. È di domenica l’ultima azione simbolica, un flash mob analogo a quello dello scorso settembre accaduto a Urbino, stavolta messo in piedi a Sant’Angelo in Vado, in una giornata gremita di cittadini e turisti che la affollavano in occasione della fiera del tartufo. Il nutrito gruppo si è radunato a metà mattina davanti alla concattedrale, munito di striscione e cartelli di protesta.

La manifestazione è stata voluta e organizzata dalla comunità cittadina vadese, che ha avuto la pronta adesione del “Comitato Pro Nuovo Vescovo“ di cui sono giunti a Sant’Angelo il portavoce e alcuni aderenti urbinati e dei paesi vicini. La maggior parte dei presenti erano però della vallata del Metauro: al corteo infatti hanno preso parte sindaco e vicesindaco vadesi Stefano Parri e Massimo Guerra, il sindaco di Urbania Marco Ciccolini, nonché quelli di Mercatello Fernanda Sacchi e di Borgo Pace Romina Pierantoni.

"È significativo – hanno detto i promotori – che i vadesi abbiano tenuto a fare un flash mob anche nella loro città: è l’ennesimo segnale che la diocesi raccoglie un territorio con una forte identità e tradizione, seppur “sparso“ in tanti piccoli centri e fatto di montagne e boschi. È la periferia di cui parla tanto il papa che chiede a gran voce un proprio pastore". Il raduno è stato anche occasione per raccogliere ancora numerose firme contro l’accorpamento del vescovo, raccolta che procede in tutto il territorio diocesano.