Arbo non conosce crisi: 500 euro ai dipendenti

L’extra dell’azienda fanese per i suoi 240 lavoratori. L’Ad Daniele Franco: "Se lo meritano. Anche nel lockdown non si sono mai tirati indietro"

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"Daremo cinquecento euro di premio a tutti i nostri dipendenti", dice Daniele Franco, ingegnere, 70 anni, piemontese, che da 6 anni è amministratore delegato della società ‘Arbo’ che ha il suo cuore alla periferia della città. "Come e quando li daremo, ancora non è stabilito nei particolari, ma non andranno sicuramente in busta paga, altrimenti buona parte se ne vanno in tasse", continua. Che aggiunge e precisa: "Sono tutta una serie di benefit che i dipendenti possono spendere a loro piacimento".

La ‘Arbo’, non produce ma distribuisce pezzi di ricambio per caldaie ed è leader nella distribuzione di ricambi e accessori per impianti di riscaldamento. "Siamo di gran lunga il primo gruppo italiano del settore e siamo anche tra i primi in Europa. E abbiamo anche due filiali estere, una in Spagna e l’altra in Inghilterra. In Italia abbiamo 44 punti vendita e su un totale di 240 dipendenti, un centinaio circa sono nella sede di Fano e sono tutti della zona, perché si va da Fano a Senigallia e fino a Pesaro".

A controllare questa società è la banca privata Ersel che controlla un fondo di investimento che vale 20 miliardi di euro. L’8 per cento è in mano all’amministratore delegato, e cioè Daniele Franco, e un altro 40 per cento a un fondo che ha sede in Lussemburgo. La società è stata fondata dalla famiglia fanese Bonazzelli che ha poi ceduto tutte le quote nel 2018. "In questi anni di lavoro abbiamo raddoppiato il fatturato e triplicato gli utili – continua Frranco –. E questo premio ai dipedenti è perché se lo meritano: quando io in azienda chiedo delle cose, nessuno si tira indietro. E questo atteggiamento da parte dei dipendenti io credo che vada premiato. Quello che abbiamo fatto noi, lo dovrebbero fare anche altri".

La ‘Arbo’ ha chiuso il bilancio del 2019 il 30 giugno e cioè subito dopo il lockdown con un fatturtato di 72 milioni di euro "e pensiamo di arrivare al 31 giugno del prossimo anno con un fatturato che arriverà a 77 milioni. La cosa che mi colpisce di più? Sicuramente il fatto che questa realtà, che è tra i maggiori gruppi d’Europa, nessuno la conosca – continua Franco –. Io non sono un uomo di finanza ma d’industria, perché nella mia vita ho sempre avuto aziende. Non credo che una realtà come la Arbo si possa spostare da Fano perché si andrebbe a perdere un patrimonio umano molto importante. Così come non spetta a me decidere se portarla in Borsa".

Durante il periodo del lockdown questa società ha visto un riduzione del fatturato intorno al 35 per cento "ma siamo riusciti a recuperare perché durante il periodo del fermo abbiamo deciso di dare il trasporto a casa gratuitamente e i pezzi di ricambio arrivavano nel giro di 16 ore. Questo il nostro grande segreto e cioè il servizio ai clienti. Lei pensi che su un totale nazionale di circa 70mila idraulici, oltre 23mila sono nostri clienti e comunque tutti quanti conoscono la nostra realtà aziendale".

L’incremento dei fatturati di Arbo, con dentro anche il peruiodo di lockdown, è stato intorno al 5 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. "Questo premio i dipendenti se lo sono meritato ed è per questo che nel corso dell’ultimo consiglio di amministrazione nessuno ha fatto opposizione, benché fossero soldi che venivano meno agli azionisti. Sono stati tutti bravi e per questo ho proposto un premio straordinario".

m.g.