Badanti, l’allarme contagio per ora non c’è

Il Distretto non sta registrando in provincia casi positivi legati al rapporto tra assistente e assistito. E l’unico controllo sono i test e i tamponi.

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Estate, tempo di viaggi, ma anche di rientri. Che in era-Covid risultano alquanto problematici dal punto di vista sanitario, soprattutto se si parla di persone che assistono soggetti fragili come gli anziani. La preoccupazione riguarda soprattutto l’Est europeo, area considerata ad alto rischio e, nello specifico, le badanti che di norma in questo periodo fanno ritorno dal paese di origine dopo le vacanze. E’ degli ultimi giorni la disposizione emanata dal Ministro Speranza che impone la quarantena di 14 giorni a chi rientra da Bulgaria e Romania, malgrado siano paesi che fanno parte dell’accordo di Schenghen. Se si hanno sintomi, è obbligatorio anche segnalarsi al proprio medico curante e sottoporsi al tampone che verrà eseguito dai sanitari dell’Area Vasta 1.

"A questi paesi – spiega il direttore del Distretto di Pesaro (Area Vasta 1), Elisabetta Esposto – si aggiungono gli stati non Schenghen al ritorno dai quali, oltre alla quarantena, è necessario fare il tampone. Sto parlando dell’Albania, dell’Ucraina, del Messico, del Guatemala. L’elenco è lungo e cambia di giorno in giorno".

E anche le Marche, stanno emanando il protocollo per i flussi di rientro, come ha fatto l’Emilia Romagna, imponendo il tamponi ai turisti di rientro da da Spagna, Grecia, Croazia e Malta.

Ma, tornando alle badanti, direttiva che interessa specificatamente le badanti. "Ma un protocollo in un certo senso c’è già – replica Esposto - Una delibera di giunta approvata nelle scorse settimane infatti prevede che qualsiasi cittadino voglia conoscere il proprio stato virologico e sierologico possa, su ricetta bianca del medico, andare nei laboratori privati accreditati e fare il tampone, o il test, a proprie spese, sborsando 70 euro per il tampone, 50 il test. Chi accusa sintomi invece deve obbligatoriamente prendere contatto con il medico curante, il quale allerta le autorità sanitarie per il tampone", che come noto è gratuito.

Per saperne di più basta andare sul sito della Farnesina, dove tutte queste misure sono elencate nel dettaglio, oppure chiedere informazioni al medico di famiglia e, in alternativa, al servizio di medicina del viaggiatore del dipartimento di Prevenzione (tel 0721 868.986, dalle 12,30 alle 13.30).

Sono 3496 le assistenti alla terza età che lavorano con un regolare contratto nella provincia di Pesaro-Urbino. Tra queste, il 51,8 sono originarie dell’Est europeo.

"Di contagi intra-familiari, quelli che si verificano tra assistente e assistito, al momento non se ne segnalano – afferma la dottoressa Esposto – Ne abbiamo visti solo durante il picco epidemico. Le badanti in questo momento sono tutte isolate, spesso hanno una casa propria e possono rispettare tutte le precauzioni. E anche coloro che vivono in casa con l’anziano molto spesso hanno camera e a volte anche bagno privato, perché il contratto prevede vitto e alloggio. Insomma, non è una categoria che ci preoccupa, al contrario dei giovani positivi dei giovani che rientrano dalle vacanze" Simona Spagnoli