ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Borghi più belli, Fiorenzuola fuori. Vimini duro con il centrodestra:: "Da loro soltanto invenzioni"

Il vicesindaco: "Nessuna dimenticanza da parte del Comune. Tutto è dovuto al principio di rotazione"

Il vicesindaco: "Nessuna dimenticanza da parte del Comune. Tutto è dovuto al principio di rotazione"

Il vicesindaco: "Nessuna dimenticanza da parte del Comune. Tutto è dovuto al principio di rotazione"

La disfida di Fiorenzuola. E il vicesindaco Daniele Vimini risponde al guanto di sfida lanciato dai consiglieri di minoranza del Quartiere 6 a proposito della mancata proroga della frazione nel titolo di "Borgo ospite". L’oggetto del contendere è la certificazione di cui Fiorenzuola poteva fregiarsi fino alla fine del 2024, nell’ambito del club de ‘I borghi più belli d’Italia’. Status che è spassato nelle mani di Torre di Palme, frazione di Fermo, che a fine dell’anno scorso ha presentato richiesta di candidatura ottenendo il titolo. "Il Comune – era l’accusa di Annalisa Cecchini, Michele Mancini e Sabrina Rastelletti, consiglieri della lista Ascoltiamo Pesaro – si è scordato di chiedere il rinnovo". Ma la risposta di Vimini è arrivata appena 24 ore dopo. "Dal centrodestra pure invenzioni lesive dell’immagine della città. Il Comune non era tenuto a presentare alcuna nuova domanda per prorogare il riconoscimento assegnato dai ‘Borghi più belli d’Italia’. Il principio di rotazione previsto dal Regolamento dell’associazione indica che il titolo spetta prioritariamente al nuovo Comune della Regione che ne fa domanda, com’è successo a novembre per Torre di Palme. Ci ricandideremo fra due anni, quando sarà il nostro momento. Informazioni false, presentate agli organi di stampa senza alcuna verifica preventiva da parte dei consiglieri di minoranza del Quartiere 6, a riprova della strumentalità politica di certe dichiarazioni che fanno male al Borgo di Fiorenzuola, ai suoi residenti e alla città tutta. Il Comune non era tenuto a presentare alcuna nuova domanda per vedersi confermato il riconoscimento biennale. Per il principio di turnazione e alternanza, previsto dal Regolamento dell’associazione, se al termine del biennio arriva un’istanza da un nuovo Comune della stessa regione di quello in carica, il titolo, verificati i requisiti necessari, va automaticamente alla new entry. Ed è quello che è successo: a novembre Torre di Palme ha presentato la sua candidatura e il 16 dicembre abbiamo ricevuto la lettera ufficiale dall’associazione in cui ci veniva comunicato il mancato rinnovo del riconoscimento".

Vimini sottolinea che il Comune non ha avuto alcuna dimenticanza. "Millantare che ci sia stata danneggia l’immagine dell’amministrazione e della città. È grave soprattutto perché a muovere discredito sono alcuni consiglieri di un quartiere che dovrebbero pensare al bene del proprio territorio e che hanno l’opportunità rapportarsi in maniera diretta con il Comune per apprendere informazioni e documenti". Tra cui anche quelli che confermano il pieno rispetto degli adempimenti economici e amministrativi per confermare il titolo di "Borgo Ospite", "a cui il Comune di Pesaro ha sempre corrisposto nei tempi e nei modi indicati dall’associazione". Vimini aggiunge: "Inoltre a coronamento del loro strampalato intervento i consiglieri addirittura affermano che avrebbero voluto candidare Fiorenzuola, attraverso il Parco San Bartolo, a ospitare una manifestazione che non è propria dei Borghi Ospiti, che è già assegnata fino al 2028 e che sicuramente sarebbe prerogativa né loro né dell’Ente Parco avanzare. Un mix di deliri di onnipotenza forse causati da una scarsa cultura istituzionale". Vimini infine sottolinea "la volontà di tornare a far parte di questo importante riconoscimento, che ha dato una visibilità di prestigio a Fiorenzuola e di conseguenza a Pesaro. Parteciperemo quando sarà il nostro momento con una candidatura che, dopo il riconoscimento ottenuto da Fiorenzuola, potremo decidere se riproporre per lo stesso borgo o per una delle altre perle del territorio comunale come, ad esempio, Candelara o Novilara".

Antonella Marchionni