Caro bollette Pesaro, piscina chiusa per il nuoto sincronizzato

La protesta dei genitori di quasi 100 giovanissime ieri al Parco della Pace: "Perché proprio noi dobbiamo rimanere esclusi, e altri no?"

I genitori delle sincronette in protesta allo Sport village

I genitori delle sincronette in protesta allo Sport village

Pesaro, 17 settembre 2022 - Mentre gli adulti discutono animatamente, Valentina, 16 anni, piange in un angolo: è campionessa italiana di sincro, la punta di diamante della squadra formata da quasi cento ragazzine. Ma il suo sogno, se non si troverà una soluzione per ospitare il suo sport all’interno della piscina Parco della Pace, se ne andrà in pezzi. I genitori hanno saputo solo in extremis che da lunedì le loro figlie sono escluse dallo spazio acqua dell’impianto e sono arrabbiatissimi.

Tanto da non permettere quasi ad Andrea Sebastianelli, presidente di Sport Village, di replicare nell’incontro organizzato all’esterno della piscina per chiarire la situazione. Il fatto è che con le bollette alle stelle non ci sono le risorse per montare la copertura della piscina da 50 metri e riscaldarla, mentre la vasca da 25 non è sufficiente a contenere tutti. Ma la soluzione trovata, lasciare a piedi il nuoto sincronizzato, è inaccettabile.

"Ma perché proprio noi dobbiamo rimanere eslcusi mentre il nuoto agonisti e propaganda hanno già il loro calendario? - si chiede una delle mamme, Claudia Rossi -. Lo spazio andrebbe diviso equamente tra le due attività! Sono otto anni che le nostre ragazze si impegnano, sin da bambine, per portare risultati: come possiamo dire loro che è tutto finito? E perché non siamo stati interpellati un mese fa quando sapevamo che questa problematica sarebbe emersa? Potevamo dare una mano anche noi a cercare altre soluzioni".

"E’ una scelta di ottimizzazione degli spazi in relazione alle attività svolte in piscina - spiega Andrea Sebastianelli -. La situazione è critica, facciamo fatica a gestire uno sport come il sincro in una vasca come la nostra: questa disciplina ha bisogno di spazio, profondità e determinate altezze. Quindi la vasca da 25 metri, che non ha una profondità omogenea, consente di sfruttare appena 10 metri in lunghezza e 4 in larghezza. E le atlete sono un’ottantina".

Sebastianelli cerca di calmare le mamme (e qualche papà) inferocite: "Non vi consideriamo affatto uno sport di serie B rispetto al nuoto e ci dispiace tantissimo - replica -, abbiamo provato fino a ieri a trovare delle alternative, ma non c’è posto da nessuna parte. Per ora, con i costi cresciuti in maniera esorbitante, non siamo in grado di aprire la piscina da 50 metri per l’inverno e questo ci costringe a fare delle scelte".

Le mamme, però, non mollano, vogliono tenere vivi i sogni sportivi delle loro sincronette. Ed è probabile che Sport Village debba tornare sui propri passi dividendo l’acqua per tutti. Da buoni fratelli. E sorelle.