Caso antenna "Doveva essere meno impattante"

La difesa di Mariani, ex presidente del parco S. Bartolo: "Serviva anche alla questione sicurezza, per questo abbiamo dato l’ok"

Caso antenna "Doveva essere meno impattante"

Caso antenna "Doveva essere meno impattante"

Il rimpallo delle accuse e delle responsabilità per l’antenna di 30 metri della società Iliad a Fiorenzuola è partito in automatico con la rivolta degli abitanti e non solo, perché anche da Pesaro si sta sollevando il vento dell’indignazione estetica. In attesa di capire come si muoverà Cristina Busi, c’è chi non ci sta a finire in croce e cioè l’ex presidente del Parco del San Bartolo Stefano Mariani, accusato di aver dato parere favorevole nel corso della seconda conferenza dei servizi: "No, io ho visto un progetto di antenna diverso da quello che poi è stato montato. E nessuno aveva la sensazione che si trattasse di un ripetitore di 30 metri. Secondo: la prima volta abbiamo detto no e con noi la Soprintendenza, pur non essendo i nostri pareri vincolanti; nella seconda riunione i tecnici avevano assicurato che l’antenna sarebbe stata spostata in un luogo molto meno impattante. Avute queste rassicurazioni e tenendo conto che c’è anche un problema di ordine pubblico perché la spiaggia non è coperta per cui in casi di incidenti, incendi e imbarcazioni in difficoltà in mare, ci sono oggettive difficoltà, abbiamo dato l’ok. Poi non abbiamo saputo più nulla perché come presidente del Parco in quel tavolo non dovevo neanche sedermi".

Tutto il centrodestra è compatto nel criticare la collocazione. Ed oltre a criticare l’operato di Stefano Mariani e dell’amministrazione "ma dov’erano durante l’iter approvativo?", aggiungono: "Autorizzare l’installazione di un’antenna di 30 metri all’interno dell’abitato di Fiorenzuola accanto al cimitero e dietro la chiesa è sbagliato, senza se e senza ma. La necessità di installazione di antenne per la telefonia deve conciliare con le esigenze del territorio, in particolare in un luogo strategico da un punto di vista ambientale e culturale come il Parco San Bartolo. Il Comune si dimostra assente da un punto di vista politico e demanda la scelta ad una semplice procedura tecnica, senza una valutazione dell’importanza strategica del luogo e della volontà dei cittadini. Rimaniamo sbigottiti di come si sia potuti arrivare al completamento di un iter “condiviso” come sostiere l’assessora – ambientalista a fasi alterne – Conti che, nei fatti, smentisce anche le dichiarazioni del consigliere di maggioranza Stefano Mariani, ex presidente dell’Ente Parco. Le critiche di Mariani sono sorprendenti visto che lui stesso ha espresso parere favorevole mostrando la sua preoccupazione solo per la buona ricezione dei telefoni nelle spiagge adiacenti".