C’è l’acqua sotto la piazza Non resta che coprire gli scavi

Come Atlantide, la Pesaro di epoca romana risulta sommersa e non è possibile andare più in profondità. Il cantiere va avanti con la posa dei sanpietrini

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Come Atlantide, la Pesaro romana è sott’acqua. Per cui non potendo inviare in piazza del Popolo una squadra di... sommozzatori per osservare anche una piccola parte di quello che era il foro romano, nel giro di 48 ore si chiude tutto e non verranno neanche create delle ‘finestre’ per vedere tratti di mura, anche se poderose, del Medioevo.

La decisione di tombare tutto è arrivata ieri mattina alla luce di un fatto: "E’ inutile scavare perché tanto viene su solo acqua", dicevano gli archeologici della società Tecne incaricati dalla Soprintendenza di seguire i lavori di pavimentazione della piazza, proprio in virtù del fatto che quello spazio era ritenuto ‘sensibile’, l’area più importante per capire l’evoluzione della città nei secoli. Se gli archeologi si siano trovati di fronte a un falda sotterranea, o se dalla grande buca accanto al pozzo sgorga acqua marina, questo non è stato detto. Comunque sarebbe stato inutile e tempo sprecato proseguire andando indietro nel tempo, lavorando con le palette alla caccia di indizi.

Si fa, sul lato che dà verso l’ex Intendenza di Finanza e quindi via Branca, quello che è successo sul fronte opposto, quello di palazzo Baviera, dove è emerso un piccolo sepolcreto con i resti e i corpi di alcune persone adulte "ma ancora giovani", di un ragazzino e di un bambino. Inumazioni fatte in bare di legno che il tempo ha sfaldato così come si sono sbriciolati i sudari in cui i corpi erano avvolti. L’epoca è sempre quella e cioè si ipotizza – anche se occorrerà attendere gli studi degli esperti – che risalivano tra le fine dell’anno Mille e la fine del 1200. Comunque terminati i lavori di posa in opera delle tubazioni da parte di Marche Multiservizi, si è proceduto alla chiusura di tutta quell’area che aveva richiamato per giorni tantissimi curiosi quando sono spuntati fuori da sotto la terra i teschi di due persone.

Se uno pensa che all’interno dell’area di Rocca Costanza c’era un approdo perché il mare ai tempi arrivava, in alcuni tratti, in quella che oggi è viale della Vittoria, è possibile che anche l’antico foro romano, il cuore della città, potesse avere problemi di questo genere. Quindi oggi è una specie di Atlantide, tanto che nei giorni scorsi nel corso di un convegno sull’archeologia cristiana tenutosi a Roma è stata sostenuta la tesi secondo la quale la cattedrale di via Rossini non sarebbe stata distrutta dai Goti, ma abbattuta e rifatta, mosaici compresi, ad un livello superiore proprio per evitare "l’effetto vasca da bagno".

Nel senso che l’acqua della strada andava a defluire all’interno del Duomo allagandolo perché era ad un livello inferiore. Per cui fra qualche giorno, dopo la posa dei sanpietrini, ’scurdammoce ‘o passato’ perché non rimarrà nessuna traccia di questo sondaggio che aveva i giorni contati: per l’esattezza "due settimane di tempo", dicono gli archeologi. Comunque i dati precisi su questo viaggio a ritroso nel tempo arriveranno forse a fine ottobre quando ci sarà una conferenza stampa tenuta dalla Soprintendenza.

Maurizio Gennari