Cerca del tartufo ufficialmente nel patrimonio Unesco

Alla presenza del sottosegretario Lucia Bergonzoni è stato consegnato l’attestato ufficiale alla Comunità dei cavatori

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La "Cerca e cavatura del tartufo in Italia" sono ufficialmente iscritte alla lista rappresentativa Unesco del Patrimonio Culturale Immateriale. La notizia era stata resa nota nel dicembre 2021 ma solo ieri alla Casa del Cinema di Roma c’è stata la consegna dell’attestato alla comunità italiana del tartufo. Tra i presenti anche i rappresentati istituzionali delle città legate al tartufo della nostra provincia: Sant’Angelo in Vado, Acqualagna e Pergola, erano presenti come membri dell’Associazione Nazionale Citta del Tartufo, della quale fanno parte assieme ad Apecchio.

Assieme a loro erano presenti anche rappresentanti del mondo dei cavatori e associazioni di categoria del settore. Era presente anche il sottosegretario di Stato Lucia Bergonzoni che ha sottolineato come questo riconoscimento "significa andare ancora più a fondo nella conoscenza di quelle che sono le storie, le tradizioni e il valore custodito dalle tantissime persone che le animano e dai territori in cui le comunità vivono. Significa arrivare alle nostre radici". A Roma c’era anche il sindaco di Sant’Angelo in Vado Stefano Parri: "Sono molto felice del raggiungimento di questo traguardo – ha commentato – perché punta a fare rete attorno a un immenso patrimonio che sarà nostra cura custodire e tramandare alle nuove generazioni".

Il grande valore di questo riconoscimento sta anche nel lavoro di ricerca e archiviazione di testimonianze e documenti che è stato fatto e che ha consentito una trasmissione formale dell’elemento, fino a oggi rimasta informale e prevalentemente affidata alla tradizione familiare e orale.

Andrea Angelini