Marco Ragnetti, detto Ragno, mordeva la vita a tal punto da trovare gusto anche nelle patate, mangiate crude con tutta la buccia. All’Agrario Cecchi, la sua scuola, sul banco, vuoto, i compagni di 2ªC, tra i fiori e i lumini, hanno messo proprio due piccole patate. La preside, Donatella Giuliani, ieri, quando ha raggiunto i ragazzi per rispettare insieme a loro un minuto di silenzio, dedicato al sedicenne – vittima 24 ore prima di un incidente fatale lungo strada Montefeltro –, sorpresa alla vista dei tuberi, ha chiesto il perché. Negli occhi dei ragazzi è balzato vivido il gesto che Ragno amava fare davanti all’interlocutore ignaro: "Non lo sa preside? – ha detto uno dei ragazzi, pregustando l’effetto che Ragno sapeva servire rivelando la predilezione per quei tuberi –. Invece della mela, Marco amava mangiare le patate crude e con la buccia. In classe lo sapevamo tutti". Giù risate a smorzare il magone in gola. Fin dalla prima ora, anche dalle altre classi – Ragno era molto popolare – c’è stato chi sul banco ha scritto un messaggio col pennarello. "O Ragno sei come un fratello, rimarrai con noi per sempre". E poi: "Ti porteremo nel cuore. Gls". Gls? E i ragazzi in coro: "Già lo sai", come si usa dire in 2ªC, classe molto unita e di cui, indubbiamente Marco Ragnetti, era un trascinatore. La mattinata, la seconda senza di lui in classe, è trascorsa con un’altalena di umori e pensieri. Sono stati proprio i rappresentanti di Istituto, percependo l’emozione di tutti, ad organizzare alle 12, il momento di cordoglio in tutte le classi. "E’ stato un gesto sentito e partecipato" confermano Giacomo Ceccolini, Federico Monaco e Chiara Falcioni, tutti ragazzi di quinta superiore. "Impossibile concentrarsi su qualsiasi disciplina" hanno osservato i professori alla preside. Lei nel prendere la parola in 2ª C ha annuito, sollevata di vedere i ragazzi propositivi dopo la forte emozione del giorno prima.
"Tutti mi raccontano di un ragazzo speciale. Dobbiamo ricordare la sua grinta – ha detto Giuliani, orgogliosa di vedere quei suoi studenti protettivi nei confronti della sorella di Ragnetti, Angelica, studentessa sempre al Cecchi; pronti a sostenere Sgherri, il migliore amico di Ragno, uniti nella passione per il ciclismo. "Marco avrebbe voluto fare il ciclista professionista, Sgherri correrà anche per lui" racconta un giovane, tra le file davanti alla cattedra, con il cappuccio della felpa tirato in testa per nascondere gli occhi arrossati dall’emozione. In attesa di sapere l’ora e giorno del funerale, i compagni hanno pensato di realizzare una grande manifesto pieno di foto.
Solidea Vitali Rosati