Cibi e vini per la pace: evento a “Miss Sarajevo“

Sabato con la cucina di Merima, i vini di Galiardi e il libro “Culture di vigna“

Migration

Ci sono momenti che vanno al di là del cibo e del vino e che sconfinano nella cultura e nella coltura. E’ l’aperitivo speciale che propone Merima Sabanovic per sabato 26 novembre dalle 18 alle 19 al ristorantino Miss Sarajevo di via Abbati 32, con iscrizioni aperte anche oggi per i primi diciotto che prenoteranno un posto. Sul tavolo grandi vini, una guida per capirli meglio e un grande piatto che Merima cucinerà, il tutto al costo di 20 euro (info e prenotazioni 375 588 3968). Il piatto scelto da Merima è ricco di significati: i Ćevapčići, ovvero piccole salsicce di macinato di carne di manzo con Lepinja (pane fatto appositamente per i ćevapčići), salsa kajmak (panna acida) e cipolla fresca, con salsa Ajvar (di origine Macedone, a base di peperoni, pomodoro e melanzane). "Il piatto più popolare della ex Jugoslavia che unisce tutte le etnie e il cui messaggio di pace è chiaro e forte anche in questo momento particolare", dice Merima, che era arrivata in Italia nel 1993 scappando dalla guerra nei Balcani per poi ricominciare una nuova vita a Pesaro con la felice esperienza di Miss Sarajevo, con piatti della tradizione bosniaca. La degustazione dei Ćevapčići sarà preceduta da una lettura di Mario Soldati, il grande scrittore e sceneggiatore autore di "Vino al vino" in cui ha raccontato anche i vini della nostra provincia di cinquant’anni fa, e dalla degustazione meditata dei pregiati vini locali attraverso le pagine di "Culture di vigna" (in collaborazione con Fim libro), la guida ai vini puri curata da Davide Eusebi e Otello Renzi, edita da Plan. Una guida che non dà voti e rifiuta classifiche ma che tenta di andare molto più a fondo nella lettura del calice. In particolare sarà degustato il Menestrello Marche Igt della cantina Galiardi e ancora dalla stessa cantina il Vale, altro Marche Igt ma rosso. Due vini alternativi, che nascono a Cartoceto da un produttore in purezza che predilige il biologico e il biodinamico come scelta di vita e di vite. Il tutto narrato da Otello Renzi della fondazione sommelier e coautore del libro, che spiega: "Ci sono diversi modi di accostarsi al vino. Lo si può degustare parlando, oppure lo si può far parlare. Noi abbiamo scelto la seconda: la degustazione meditata in silenzio dei vini che hanno molto da dirci se li ascoltiamo"