"Il carobollette impatta su tutto, dalle luminarie di Natale alla capacità di un ristorante di far fronte alla forte contrazione economica – dice Davide Ippaso, segretario di Confcommercio che commenta i due articoli usciti ieri sul Carlino –. Il centro storico e l’atmosfera natalizia deriverà certamente dalla possibilità di tutti, viste le tante difficoltà che si sono accumulate ultimamente, di sposare l’importanza delle luminarie natalizie. E’ già un momento pesante: se non illuminiamo il Natale, sarà dura trasmettere il senso della tradizione". A quanti vorrebbero sottolineare con l’austerità e il rigore il difficile momento storico, Ippaso offre una riflessione che nasce dall’esperienza sul campo. "L’utente che passeggia per evadere dall’ordinaria lotta quotidiana, può diventare anche un cliente – osserva il segretario di Confcommercio – Auguro alla città un’ampia adesione degli operatori commerciali all’allestimento delle luci in centro. E’ giusto cercare formule di spesa sostenibile, ma è importante fare sistema. Illuminare il Natale, può agire come antidepressivo: con i chiari di luna a cui siamo abituati dal Covid in avanti, il Natale 2022 non sarà sfarzoso e prospero.
La pandemia, i venti di guerra, il carobolletta – pregnante la testimonianza del ristoratore de Il Cigno bianco che ha mostrato le bollette triplicate degli ultimi quattro mesi – esercitano una forte pressione sulla serenità: praticamente la gente si sente sotto assedio da tre anni a questa parte. I pubblici esercizi sono anche i luoghi della socialità: nel momento in cui la crisi ne potrebbe causare la chiusura, molto verrebbe ridimensionato della vita quotidiana. Verrebbe meno la voglia di uscire e senza tranquillità, anche l’energia per reagire ridurrebbe di efficacia. Riprendendo la speranza del ristoratore del Cigno Bianco invito i politici a raccogliere l’appello che le micro e le piccole imprese stanno inviando in cerca di un sostegno dallo Stato: fare sistema è l’unica cosa che ci aiuterà a superare la crisi".