L’assessore Maria Rosa Conti si è salvata dalla sfiducia per soli tre voti. E a salvarla è stato il PD, mentre il resto della maggioranza o gran parte di essa - tra chi si è astenuto e chi non era presente al voto - ha dato il segnale di volerla scaricare. È il primo vero strappo in maggioranza del secondo mandato di Ricci e, per molti versi, ha del clamoroso. Che i rapporti tra gli assessori Belloni e Conti fossero pessimi era cosa nota, ma ad astenersi sulla mozione di sfiducia presentata dal centrodestra contro la stessa Conti non sono stati solo i consiglieri del gruppo di Belloni (Castellani e Leonardi) bensì anche quelli della lista del sindaco “Pesaro un gran bel po’“ (Thomas Nobili e Laura Biagiotti); i 5 Stelle (Lugli) e infine anche Sperindei (Gruppo misto, ex 5 Stelle). Un piccolo terremoto politico che si ripercuoterà su Andrea Biancani e sulla costruzione della sua coalizione: mettere tutti insieme - i Verdi, Belloni e gli altri- da ieri è più difficile. La mozione di sfiducia è stata presentata dal centrodestra – Lega, Prima c’è Pesaro, Fratelli d’Italia, Gruppo Misto –, ma ha stappato il vaso di Pandora nel centrosinistra. Castellani, di una Città in Comune, ha spiegato il voto: "Le ripetute critiche, discutibili nel merito e soprattutto nel metodo, dell’assessore Conti contro l’assessore Belloni, nell’ambito delle sue deleghe, ci spingono all’astensione".
CronacaConti salva per tre voti. Terremoto in maggioranza