Tamponi per chi torna dall’estero a Pesaro, stop ritardi. L’Asur corre ai ripari

Istituita la segnalazione informatica a beneficio di chi rientra in Italia. Restano anche i numeri web. "Il sistema ora va a regime"

Tamponi

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Pesaro, 26 agosto 2020 - Asur corre ai ripari rispetto ai ritardi nei controlli sanitari contro il Covid19 per chi rientra dall’estero. Da ieri la direzione generale dell’Asur ha istituito un canale informatico dedicato alle segnalazioni dei cittadini che ritornano in Italia dai paesi per i quali sono obbligatori i tamponi. Scrivendo alla mail del dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 1, che risponde all’indirizzo prevenzione.av1 sanita.marche.it per quanto riguarda la provincia di Pesaro-Urbino, verrà generata una risposta scritta automatica che, attraverso un link, indirizza la persona ad una pagina in cui è possibile selezionare la richiesta del tampone.

Non sarà quindi più necessario aspettare la risposta da parte di un operatore perché la domanda verrà inoltrata automaticamente ed esaudita entro le 48 ore stabilite dalla circolare ministeriale nel drive in di Fano, aperto il martedì, mercoledì, giovedì, o in quello di Urbino, il venerdì e, dalla prossima settimana, anche il lunedì pomeriggio.

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«Il caso segnalato dal cittadino che tornava dalla Croazia, che venerdì scorso ha chiamato i nostri uffici per avere un appuntamento il mercoledì successivo – spiega il direttore del dipartimento di Prevenzione, Eugenio Carlotti – non potrà più accadere perché il sistema è andato a regime». Coloro che non hanno dimestichezza con i mezzi informatici possono comunque telefonare al dipartimento di Prevenzione, che risponde al numero 0721868924, o al numero di cellulare 3355428095 dove, in orario mattutino, due operatori sono a disposizione per domande e appuntamenti.  «Dal giorno di Ferragosto fino ad oggi abbiamo eseguito oltre 1300 tamponi su cittadini tornati dalle vacanze – informa Carlotti – Il trend è costante, ma ci aspettiamo che diminuisca nelle prime due settimane di settembre». I controlli sui vacanzieri stanno consentendo di fare uno screening di una vasta fetta di popolazione, nonostante le difficoltà organizzative.

«L’unico dubbio – osserva il responsabile della Prevenzione – lo abbiamo sul periodo di latenza. Perché se eseguire il controllo entro le 48 ore è preferibile per l’utente dall’altro non ci tranquillizza sulla reale negatività della persona perché il virus può avere un periodo di incubazione più lungo e manifestarsi anche una settimana dopo». 

Quindi «se nei giorni successivi al tampone qualcuno dovesse sviluppare febbre, tosse, o altri sintomi più sfumati, non deve sentirsi tranquillizzato dall’esito del tampone perché è possibile che possa aver sviluppato il Covid19 ed è bene che si rivolga al proprio medico curante».  si. spa.