Covid, open day a Pesaro: fila interminabile per il Pfizer

Una giornata di vaccini al Dipartimento di Prevenzione in via Nitti. Coda da stamattina alle 8,30, qualcuno mugugna per l’attesa al freddo. Impennata dei casi e delle richieste

Pesaro, 21 dicembre 2023 - Torna la fila per il Pfizer. Da questa mattina alle 8,30 in tanti davanti alla porta del Dipartimento di Prevenzione di via Nitti in attesa della propria dose di vaccino. Una storia che sembrava ormai conclusa ma che sotto le feste di Natale ha riacceso il picco di contagi Covid.

Fila davanti la porta
Fila davanti la porta

Un’occasione aperta a tutti, un ‘Open day’, che nel corso della giornata si è trasformata in disagio. "Sono venuta a prendere il numero per mettermi in fila questa mattina alle 11 e già c’erano le persone in coda al freddo fino all'altra parte della strada, una cosa impressionante" dice Rita scocciata.

Polemiche su polemiche soprattutto sull’organizzazione "Bisognava attivarsi prima delle feste natalizie almeno in due giornate e soprattutto scegliere una struttura che ci potesse accogliere all’interno non qui al freddo", commentano Stefano e William.

Una giornata che nelle prime ore di apertura sembrava portare gioia ed entusiasmo tra le persone. "Oggi farò la quarta dose proprio perché durante le feste natalizie vorrei stare più tranquilla- spiega Maria Cristina Mantini - questa è un’ottima iniziativa, comoda soprattutto per il fatto che non serve l’appuntamento".

"Già da questa mattina c'è stata un'ottima affluenza di persone in questa giornata che abbiamo organizzato su disposizione della Regione e su indicazione del Ministero in quanto le vaccinazioni Covid non sono decollate.- afferma il dottor Augusto Liberani – abbiamo cercato di offrire queste giornate ad accesso libero oltre a Pesaro anche ad Urbino e a Fano contando di fare più o meno quattrocento vaccinazioni durante la giornata. Una campagna vaccinale iniziata il 12 ottobre in cui si evidenzia un'adesione non ottimale dei medici di medicina generale però, c'è anche da dire, che la propensione delle persone a vaccinarsi non è altissima ma è un fenomeno reattivo proprio perché all'inizio non c'erano tanti casi e nessuno si voleva vaccinare, ora però, che si avverte un'impennata, si comincia a chiedere la vaccinazione. Con queste giornate libere cerchiamo di soddisfare più persone possibili".