Covid Pesaro, screening di massa nelle scuole? "Fuori tempo, pensiamo ai vaccini"

L’assessore regionale alla Sanità contrario alla proposta lanciata ieri dal consigliere Biancani: "Ora creerebbe solo confusione. Abbiamo risorse limitate, Ricci si impegni a farci arrivare i sieri"

Filippo Saltamartini

Filippo Saltamartini

Pesaro, 6 gennaio 2021 - Uscire dalla pandemia con la vaccinazione è l’azimut dell’assessore regionale alla salute Filippo Saltamartini. "Fare tamponi veloci nelle scuole come propone il consigliere Biancani? Nessuno è contrario, ma in questo momento è anacronistico. L’obiettivo vero, su cui concentrare le forze di tutti, è organizzare la vaccinazione per uscire dalla pandemia". Per Saltamartini è una questione di priorità.

"Cercare gli asintomatici è utile – dice Saltamartini – ma in questo momento è rilevante vaccinare la popolazione e informare la gente: il vaccino è efficace. Inoltre è importante non aggiungere confusione. Mettere in campo lo screening nelle scuole creerebbe un corto circuito informativo e operativo di cui non abbiamo bisogno". Saltamartini spiega subito il perché. "Il problema è semplice. Il servizio sanitario regionale non può accollarsi ulteriori oneri perché è attivo su più fronti prioritari. In questi giorni stiamo moltiplicando gli sforzi sulla vaccinazione delle Rsa e nelle case di riposo. Là è dove dobbiamo intervenire per salvare le vite. Nessuno è contrario a fare lo screening al personale scolastico e agli studenti. Ma lanciare questa idea ora non è il momento giusto. Ora che sono aumentati i positivi sintomatici proprio nella città di Pesaro; ora che è in corso lo screening nella città di Fano e nelle altre città non capoluogo e contemporaneamente, ora che siamo impegnati nella vaccinazione di sanitari e fasce fragili della popolazione. Le risorse sono sempre le stesse".

Sulla proposta di effettuare gli antigenici nelle scuole il sindaco Ricci sta verificando la fattibilità. E’ alla ricerca infatti di infermieri e medici che possano supportare l’Asur nell’operazione. Ma Saltamartini frena gli entusiasmi. "Restiamo – dice – con i piedi saldi a terra. Per fare uno screening bisogna organizzare una struttura con medici e infermieri, professionalità preziose quanto rare. Serve il consenso al trattamento dei dati, del tampone, certificare la prestazione: è un’azione complessa. Se dovessimo intervenire sulle scuole in sicurezza, allora chiedo a Ricci di farci mandare i vaccini dal Governo di cui il Pd è sostenitore, di indicarci le quantità per poterci organizzare meglio. Vaccineremmo sia al personale scolastico che agli studenti. Tutte le forze e le risorse in campo devono essere incentrate per uscire dalla pandemia. Siamo una regione fatta di piccole e piccolissime imprese: garantita la salute dobbiamo ripartire altrimenti il tessuto produttivo muore. Le stime prefigurano due milioni di disoccupati". Sulla necessità di fare screening a scuola si è espressa anche la Cgil, in una nota di ieri: "Occorre garantire una corsia preferenziale per la scuola sull’effettuazione dei tamponi e dei tracciamenti".