Crollo delle nascite a Pesaro, Cicoli: "È un’emergenza"

Saldo di meno 140 bambini in un solo anno. Il primario: "La politica deve muoversi e mettere in campo aiuti per le giovani coppie"

Crollo delle nascite, Cicoli: "È un’emergenza"

Crollo delle nascite, Cicoli: "È un’emergenza"

Pesaro, 2 gennaio 2023 – Crisi di cicogne come mai prima a Marche Nord nel 2022. Sono nati 932 bambini a Fano, 21 in Ostetricia a Pesaro (riaperta dal 5 dicembre scorso) e 50 quelli venuti al mondo a Pesaro da mamme affette da covid. Il totale è stato di 1003 bimbi mentre nel 2021 i bebè furono 1090. Dunque, un saldo di -87. A Urbino sono stati 552 i nuovi nati (613 nel 2021) dunque con un saldo di -61.

Che succede? Per il primario di Ostetricia di Marche Nord Claudio Cicoli: "Vanno dati subito maggiori incentivi alle giovani coppie per realizzare quelle aspirazioni di famiglia che oggi sono così lontane dalla realtà. Mancando sicurezza lavorativa, i giovani cercano surrogati come gli affari, la macchina, i viaggi, la custodia gelosa del tempo libero. La bellezza di una famiglia ricca di figli rischia di diventare un’utopia". E ancora: "Per invertire questo trend, visto che nel 2010 avevamo 2800 parti e oggi appena 1500 in tutta la provincia, noi direttori dovremmo essere ascoltati perché la nostra esperienza più che trentennale dovrebbe esser un patrimonio prezioso per chi in Regione decide le linee politiche. Occorre un milgiore assetto della rete materno infantile per consentire alle popolazioni anche delle zone più disagiate di avere servizi adeguati sia nel percorso nascita che nella prevenzione ginecologica. Il vecchio assetto organizzativo Azienda Marche Nord e Area Vasta è stato un fallimento per la mancata integrazione fra loro. Se ci fosse stata sinergia avremmo rallentato e invertito la flusso dei pazienti verso la Romagna".

Continua il primario Cicoli: "Io mi auguro che nel 2023 la nuova Ast riesca a realizzare quella rete che preveda solo due punti nascita in Provincia e una organizzazione territoriale che utilizzi l’intera pianta organica del personale medico ostetrico e infermieristico al meglio onde poter garantire il miglior risultato in termini di assistenza e prevenzione. Vorrei poi concludere con un messaggio ai politici: il tema della natalità rappresenta una vera e propria emergenza sociale. Non è immediatamente percepibile, come altri problemi che occupano la cronaca, ma è molto urgente: nascono sempre meno bambini e questo significa impoverire il futuro di tutti. Ci sono donne e uomini che hanno il desiderio di un figlio, ma non riescono a realizzarlo accontentandosi di surrogati mediocri come la macchina, i viaggi, la custodia gelosa del tempo libero. La bellezza di una famiglia ricca di figli rischia di diventare un’utopia, un sogno difficile da realizzare. Questa è una nuova povertà che io definisco tragica. Non vedere il problema della denatalità è un atteggiamento miope. È girarsi dall’altra parte, pensando che i problemi siano sempre troppo complessi e che non si possa fare nulla. Invece non è così".