Due lupi travolti in strada, 25 da gennaio a oggi

Gli avvistamenti si moltiplicano, anche vicini alle case. Giuliani, direttore del Cras, tranquillizza: "Non toccano l’uomo, temo di più un cane"

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Lupi ovunque, almeno sembra. Due esemplari sono stati travoltri dalle auto in due giorni. Il primo all’Apsella e ieri notte sulle Siligate. Sono 25 gli esemplari uccisi nel 2022 dalle auto. Gruppi di lupi, vivi, sono stati segnalati sui social in zona Fornace Mancini, a Cattabrighe, a ridosso del S.Bartolo. Le carcasse degli esemplari morti sono state raccolte dai volontari del Cras. Il loro responsabile, il dottor Angelo Giuliani, dice: "Il primo lupo travolto dalle auto l’ho raccolto nella galleria del Boncio, nel 2003. Significa che i lupi ci sono sempre stati anche vicino alla città. Non c’è da avere paura. Non attaccano l’uomo, si spaventano con niente e fuggono via. Avrei più paura di incontrare un cane sciolto che non conosco. Escludo che possano esserci incroci di cani e lupi. No, noi abbiamo i lupi. Normalmente si cibano di ungulati, soprattutto i piccoli cinghiali ma ora questi si spostano dai monti alle valli dove trovano più colture da mangiare. Questo significa che i lupi seguono la regola di non perdere di vista le loro prede. Poi è chiaro – dice Giuliani – che la gente cominci a vedere lupi un po’ ovunque. Da quello che sappiamo noi, tra Pesaro e Tavullia al confine con la Romagna, abbiamo una decina di comunità di lupi. Lo sappiamo, il loro numero è abbastanza stabile, anche se gli esemplari giovani possono allontanarsi per centinaia di chilometri. Abbiamo seguito una lupa attraverso un collare con gps, che gli avevamo messo dopo averla soccorsa, che ci ha permesso di osservare come si fosse inoltrata nei Sibillini per poi rientrare nelle nostre zone fino ad arrivare nel Ravennate dove ha messo su famiglia con dei cuccioli suoi. Le lupe – continua Giuliani – possono fare una cucciolata di quattro esemplari ma generalmente ne sopravvive solo uno per varie ragioni. Chi pensa di passare alle vie di fatto ammazzando i lupi commette un reato ma soprattutto sbaglia tutto per colpa dell’ignoranza che anima sia la nostra politica che in molta parte il mondo dei caccia. Attenzione, io sono un cacciatore quindi conosco bene le dinamiche che scattano. Ma ai lupi non si spara perché hanno una funzione importantissima per l’eco sistema. Tengono sotto controllo il proliferare dei cinghiali, questi sì fecondi, con due parti l’anno. Spero che la politica regionale sulla gestione degli animali, che l’assessore Carloni, aveva compreso nel senso corretto per poi andare a Roma, non faccia errori grossolani".

ro.da.