"Ecco perché bocciamo la giunta"

Rifondazione Comunista, che ha perso le elezioni a Fossombrone, fa le pulci alla maggioranza

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Dalle “dimenticanze“ del sindaco nel suo discorso del 25 aprile alla fiera di maggio che è saltata, dalla vicenda del Monte di Pietà a quella dell’ospedale: sono alcuni degli spunti polemici sui quali si avventano le “fauci“ di Rifondazione comunista dopo i primi sei mesi di giunta BerloniChiarabilli.

Il giudizio dei comunisti di Fossombrone è molto negativo, non metterebbe conto neanche di dirlo. Ma vediamo più nel dettaglio: "Sono trascorsi oltre sei mesi – scrive il Circolo di Rifondazione – dalla formazione della amministrazione-ammucchiata (dal Pd alla Lega) che regge il Comune di Fossombrone e già si può stilare un primo bilancio dell’attività svolta che, al di là dei proclami e dell’auto-esaltazione, non ci pare per niente lusinghiero".

La "pagella" di Rifondazione, per punti: "Sul problema del nostro ospedale, oltre agli incontri di cortesia, il consiglio comunale non ha ancora esaminato in una apposita seduta monotematica l’argomento, al fine di decidere una comune strategia rivendicativa che poi ogni forza politica avrebbe dovuto sostenere in sede provinciale e soprattutto regionale. Un argomento come questo non è di rilevanza per tutti? Perché allora, al di là della solita auto-celebrazione, non viene convocato?".

Il Monte: "Dal 5 febbraio l’attività del prestito su pegno, passata dalla precedente banca a Intesa San Paolo, è stata interrotta con la quasi certezza che non riprenderà mai più, ponendo fine in tal modo alla benefica azione del Monte di Pegno, fondato nel 1492. Noi abbiamo pubblicamente suggerito di non arrendersi, di convocare un consiglio straordinario aperto, di contattare le banche locali per verificarne la disponibilità a subentrare a Intesa San Paolo e di chiedere a quest’ultima di cedere questo ramo di attività, che per loro è come un pelo superfluo. I cittadini e i consiglieri non ne hanno saputo più niente".

Lavori pubblici: "Sui lavori pubblici abbiamo letto le fanfaronate del vicesindaco nonché assessore al ramo, sia quando si attribuiva meriti che non aveva sia quando incolpava gli altri, in ciò regolarmente smentito anche da noi. Il tutto per dimostrare una bravura, un attivismo e una intraprendenza che erano solo pura propaganda. Le elezioni somo già state celebrate oltre sei mesi fa. Qualcuno glielo dica".

La fiera: "In tutti questi mesi non sono stati in grado di organizzare la tradizionale fiera di maggio, legata al patrono sant’Aldebrando, la cui origine risale al Quattrocento. Le scuse sono state tante (quella di due giorni di settembre è andata male, c’erano meno ambulanti, ci abbiamo rimesso dei soldi, l’ufficio specifico non c’è più), ma l’anno prossimo – ci assicurano – la fiera di maggio la faremo non di uno, ma di due giorni. Così pensano che i cittadini non riflettano. Eppure da giorni i manifesti ci informano che a san Giorgio il 25 aprile si svolgerà la loro fiera tradizionale. San Giorgio ce l’ha fatta, la Giunta dei migliori di Fossombrone no!".

Il 25 aprile: "C’era tanta gente in piazza Dante, anche ragazzi, ma il sindaco nel suo discorso celebrativo non è riuscito a dire le parole fondamentali: “nazisti, fascisti, repubblichini, Alleati, Resistenza, partigiani“, anche se a breve distanza c’è una lapide che ne ricorda i nomi. No, non ce l’ha proprio fatta, e ha parlato genericamente di “buoni“ e di “cattivi“. Punto. Se ha parlato a nome dell’attuale maggioranza-pastrocchio, tutti hanno perso la bussola, compresi quelli del Pd".

a. bia.