Energia, rifiuti, lavoro: sono questi i temi dell’anno

Confindustria, la presidente Baronciani traccia un bilancio della sua attività: "Le discariche di Tavullia e Fano vicine alla saturazione, è un problema"

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Più che un bilancio sul primo anno di presidenza alla guida di Confindustria provinciale, quello di Alessandra Baronciani è stato uno sguardo sui problemi che le aziende si ritroveranno davanti nei prossimi mesi. Per questo incontro – presenti una quarantina di persone a palazzo Ciacchi – uno scenario da talk show televisivo: due poltrone, un intervistatore (Michele Romano) e quindi la presidente Baronciani. Al primo posto è stato messo il tema dell’energia che ha pesato e pesa tanto sui costi fissi delle fabbriche del territorio, grandi e piccole che siano. Quindi un altro tema molto sentito è quello del fattore umano ossia incrociare la domanda delle aziende con l’offerta del mercato del lavoro e quindi la preparazione dei giovani. E sotto queso profilo anche la stessa Confindustria sta implementando una sua banca dati proprio per far incrociare le richieste di personale che arrivano dalle imprese con quella platea di persone in cerca di occupazione.

Tutto questo passando proprio attraverso le scuole e la formazione. Non ultimo il tema ambientale e quindi anche lo smaltimento dei rifiuti speciali che "ci costa oltre 10 milioni l’anno". E su questo argomento Alessandra Baronciani ha sottolineato anche un altro aspetto e cioè che "la situazione delle due discariche di Tavullia e Fano sono vicine alla saturazione per cui si è davanti ad un grosso problema".

Ad ascoltare tra i presenti anche Mauro Tiviroli l’amministratore di Marche Multiservizi che da anni sta seguendo questa tematica senza però riuscire a trovare una sintesi anche per una questione di campanili. Al centro di questa chiaccherata, stile salotto televisivo, naturalmente il problema dell’energia. "Oggi si gioca tutto su questo tema – ha detto Baronciani – visto che le aziende hanno ridotto fortemente gli utili per far fronte agli aumenti abnormi delle bollette – in sala ad ascoltare anche alcuni amministraori pubbliici come il presidente della Provincia Giuseppe Paolini –. Dobbiamo spingere sulla realizzazione di impianti fotovoltaici in autoconsumo nelle imprese, anche utilizzando dove è possibile le aree e i piazzali, trovare una quadra per la realizzazione in provincia di una centrale a biogas in grado di produrre qualche milione di metricubi di gas e favorire il nostro comparto dell’energia e transizione tecnologica perché possa diventare ‘profeta in patria’, visto che gran parte di ciò che viene progettato a livello di rinnovabili, idrogeno verde e rigassificatori ha una paternità impiantistica nella nostra provincia".

Senza fare nomi la Baronciani ha fatto riferimento alla filiera di grandi società, con centinaia e centinaia di ingegneri, che si sono sviluppate lungo la filiera Snam Progetti (oggi Saipem) che lavorano a livello globale proprio nel settore delle risorse energetiche. Un patrimonio tutto locale ma che non viene sfruttato anche se lavora su progetti anche vicini come il parco eolico per Rimini.

Un accenno è stato fatto al delicato tema del dissesto idrogeologico ed al petrolio bianco e cioè l’acqua che sarà sempre più scarsa.

m.g.