Era dal 1999 che non avevamo precipitazioni molto intense

"I fulmini erano ormai continui, la valle lampeggiava di luci metalliche e cineree, cariche di elettricità e di fuoco, finché non si udì uno schianto tremendo vicinissimo, altri lo seguirono: sembrava che si fossero radunati tutti là, come iene su una preda da spolpare"

Tiziano Mancini, da “Aqua Vitae“

Chi si aspettava o ha pensato di aver trascorso un agosto torrido dovrà ricredersi. Il mese, iniziato sull’onda dell’ennesima bolla africana che faceva presagire un 2003 bis, al sopraggiungere della prima perturbazione, il giorno 8, è tornato, finalmente, almeno in media termica. A fronte di una prima decade calda, le altre due sono risultate leggermente sotto media, un mese nel complesso in linea con gli standard di stagione. L’estate è stata la terza più calda di sempre dietro al 2003 e al 2017. Sul fronte precipitativo nei numeri un mese piovosissimo, dobbiamo risalire al 2005 per trovare più millimetri al suolo, ma decisamente mal distribuito.

Dopo tanta siccità, l’improvviso ingresso di una goccia fredda nel bollente Mediterraneo, non poteva che scatenare fenomeni violenti. La sera del giorno 18 un’impressionante sequenza praticamente ininterrotta di tuoni e fulmini durata circa 2 ore, amplificata dalla nebbia comparsa improvvisamente, ci ha catapultati in un clima autunnale, con rovesci a tratti torrenziali, per un totale di 32,7 mm.

Appena una settimana di tregua ed ecco l’arrivo di una seconda perturbazione, ancora più potente, nel pomeriggio del giorno 27 si è abbattuto un vero nubifragio con 41 mm caduti in 40 minuti, oltre 61 mm in 1 ora al Campus Scientifico. Era dal 1999 che non si registravano precipitazioni così intense, quinta posizione per intensità dal 1943. Sono bastate 2 perturbazioni nella seconda metà di agosto per riportare l’estate, nei numeri, non molto lontana dai suoi standard.

Quello che più ci dà la misura dell’eccezionale siccità in corso è dato dal fatto che nonostante i fortissimi fenomeni, che in alcuni comuni dell’entroterra hanno prodotto molti danni con grandine grossa come palle da tennis, i corsi dei fiumi non ne abbiano beneficiato se non in piccola parte, segno che i terreni assetati hanno assorbito la gran mole di pioggia. Ora la palla passa all’autunno.