Far west in centro storico Adesso si studia la stretta

Il titolare: "Stanco di essere additato. Molti di quei ragazzi non li avevo mai visti. Appena hanno cominciato a lanciare vasi, ho messo al sicuro i clienti nel locale"

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FANO

di Anna Marchetti

"Sono stanco anch’io. Dal primo gennaio vorrei lavorare principalmente con le colazioni, per chiudere il bar alle 20". Il titolare del Caffè dello Sport, Mirko Del Vecchio, dopo l’episodio della rissa di sabato sera, tra via Nolfi e via De Borgogelli, in prossimità del suo locale, non nasconde la sua amarezza. "La gente mi guarda brutto – commenta – i genitori dei ragazzi e i residenti della via se la prendono con me: non ne posso più. Così ho pensato che con l’arrivo del nuovo ufficio della Cisl, che dovrebbe aprire il 16 dicembre, potrei cambiare modalità di lavoro e puntare soprattutto sulle colazioni, così alle 20 potrei andare a casa".

Che cosa abbia scatenato la scintilla della rissa di sabato sera, avvenuta intorno alle 22.40, Del Vecchio non lo sa: "Quando fuori ho visto volare i vasi da fiori – dice –, la prima cosa di cui mi sono preoccupato è stato mettere in sicurezza i ragazzi che erano all’interno del locale. Sembra che si siano confrontati un gruppo di giovani albanesi e uno di egiziani. La causa? Non la conosco e non ne ho idea". E ancora: "La rissa si è interrotta non appena hanno sentito in lontananza le sirene delle forze dell’ordine". Ma intanto, asserragliati nel bar, molti ragazzi avevano cominciato a filmare le scene. Video poi divenuti virali.

L’arrivo delle pattuglie ha scatenato infatti un fuggi fuggi generale e nella fuga "si sono portati via anche un ragazzo egiziano che aveva preso una botta in testa". Del Vecchio non si spiega neppure da dove siano sbucati gli egiziani: "Gli albanesi sono clienti del bar, non hanno mai dato problemi, mentre gli altri non li avevo mai visti prima".

Nei dieci minuti in cui i ragazzi se le sono date di santa ragione sono comparsi bastoni e volati vasi, spaventando i residenti chiusi in casa, che da anni lamentano il chiasso e i vandalismi del venerdì e del sabato sera. Diversi i clienti dell’Osteria Al 26 che sono usciti in strada preoccupati prima dalle urla e dalle grida dei ragazzi, poi dalle sirene delle pattuglie e dell’ambulanza. "E’ un episodio gravissimo – racconta chi era presente – perché si è svolto non alle 2-3 di notte all’uscita di una discoteca quando i giovani sono alterati, ma in pieno centro storico, alle 22 di sera. Il sabato a quell’ora ci sono le persone che escono dai ristoranti o i ragazzi che rientrano a casa dopo una serata al cinema: non deve più accadere".

"La verità – aggiunge il titolare del Caffè dello Sport – è che finita l’estate, a Fano non ci sono iniziative per i più giovani, i quali non altro da fare che mettersi ad ascoltare la musica fuori dai bar. Una situazione che va avanti da anni". Non è escluso che siano presi provvedimenti nei confronti del locale. Certo è che ieri mattina c’è stata una riunione tra amministratori e forze di polizia per affrontare il tema delle baby-gang e della sicurezza in città, ad iniziare dal centro storico.