Sfida da 450 chilometri: "Abbiamo il Parkinson, lo sport come medicina". In bici contro la malattia

Nove ciclisti percorreranno tre tappe da venerdì a domenica "Dimostreremo che possiamo ottenere grandi risultati nonostante tutto".

Sfida da 450 chilometri: "Abbiamo il Parkinson, lo sport come medicina". In bici contro la malattia

Sfida da 450 chilometri: "Abbiamo il Parkinson, lo sport come medicina". In bici contro la malattia

Che andare in bici faccia bene al corpo e alla mente è una cosa assodata, e che chiunque abbia provato a pedalare può confermare. Quello che si sta cominciando a scoprire solo negli ultimi anni è che pedalare può addirittura far regredire alcune malattie neurodegenerative, a cominciare dal morbo di Parkinson. A tale proposito l’Associazione Parkinson Marche, sezione di Pesaro Urbino, presieduta da Alessandro Ariemma, ha presentato ieri la tre giorni di ciclismo denominata "Parkinson&Bike". "Si tratta di un evento sportivo rilevante perché 9 ciclisti affetti dal Parkinson, me compreso – ha sottolineato Filiberto Martinelli – venerdì, sabato e domenica percorreranno 450 chilometri con un dislivello di oltre 5.000 metri. La particolarità dell’evento sta nel fatto che con questa sfida intendo festeggiare 70 anni per dimostrare che, anche se affetto dal Parkinson da 10, è possibile esprimersi a livelli importanti sia dal punto di vista sportivo che medico per contrastare il procedere della malattia. La partenza del percorso, denominato ‘Sulle strade di Francesco’ avverrà venerdì alle 7 da piazza del Popolo per raggiungere Assisi; proseguirà il secondo giorno verso La Verna per ritornare a Pesaro domenica in piazzale della Libertà attorno alle 17. L’evento è patrocinato dal Comune (assessorati allo sport e alla solidarietà), Provincia, Comitato regionale Paralimpico, Fondazione Cassa di Risparmio, Panathlon e sostenuto da Studio dentistico Mingione e Itas Assicurazioni". Poi Ariemma ha precisato: "La malattia di Parkinson è degenerativa a progressione lenta caratterizzata da tremore a riposo, rigidità, lentezza e diminuzione dei movimenti, instabilità della postura e dell’andamento. Spesso si accompagnano disturbi psichiatrici, cognitivi, gastrointestinali, urinari, vegetativi e disturbi del sonno. La malattia esordisce prevalentemente con una media di 57 anni. E’ calcolato che 1% della popolazione sopra i 60 anni ne sia affetto. In Italia si parla di 300.000 persone malate, ma il numero è sicuramente più alto, in quanto molti vivono la malattia nel silenzio, probabilmente per vergogna, ma vergogna di cosa? La malattia non guarisce, ma alcuni farmaci possono controllare i sintomi per diversi anni". Sono intervenuti anche la vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Giovanna Giacchella e il presidente del Panathlon Angelo Spagnuolo interpretando i valori dello sport e la vicinanza all’iniziativa. Ecco i ciclisti partecipanti: Stefano Bartoli, 60 anni, impiegato; Piero Bernardi, 59, operatore edile; Marcello Bonci, 62, metalmeccanico; Gaetano Imminasola, 56, impiegato, Filiberto Martinelli, 70, medico; Davide Patrignani, 61, pensionato; Roberto Patrignani, 59, pensionato; Massimo Talevi, 63, impiegato e Andrea Tonti, 47, commerciante.

Luigi Diotalevi