Vimini: "Io e Andrea, storia condivisa da più di 25 anni"

Daniele Vimini, candidato a consigliere comunale, si presenta come parte di un progetto politico per valorizzare la cultura a Pesaro. Senza promesse, punta a un cambiamento concreto e con il sostegno di Andrea Biancani. La sua visione è di unire le diversità per un futuro migliore per la città.

Vimini: "Io e Andrea, storia condivisa da più di 25 anni"

Vimini: "Io e Andrea, storia condivisa da più di 25 anni"

Daniele Vimini è persona ammodo. Si presenta al pubblico in veste, come dice lui stesso, di semplice candidato a consigliere comunale nella lista che sostiene Andrea Biancani quale sindaco della sinistra salvo poi vedere cosa la situazione consentirà. E lo fa incontrando le persone nella piazzetta non a caso detta della Creatività, che incrocia Corso e le vie Mazzini e Cavour. E infatti dice che il luogo non è casuale, per lui, per molti è un luogo dello spirito … qui passa la via Flaminia, e il cardo romano della città … la storia, l’arte moderna, la sua stessa militanza di partito in via Mastrogiorgio dove ha imparato "a riportare ogni visione alla politica e ogni politica a una visione più ampia". Ripercorre la storia di grandi iniziative culturali ed artistiche filtrate attraverso l’esperienza e una crescente maturità: il rilancio della Mostra del Cinema, Pesaro Città della Musica Unesco, il 150° di Rossini e la nuova vita del Rof, la Sonosfera, il nuovo Museo Oliveriano, Pesaro Capitale Italiana della Cultura e in ultimo la Biosfera di Piazza del Popolo. Non fa promesse Vimini: "Abbiamo agito in questi anni – dice – per vivacizzare la città e ampliarne la dimensione nazionale e internazionale, azioni apparentemente separate ma che hanno voluto fare della cultura uno strumento tra gli altri, mai un fine isolato. E questo strumento lo consegniamo oggi al lavoro di domani".

Quello che vuol significare è che "per la prima volta ci avviamo a un cambio di sindaco con sentieri tracciati e gran parte del programma elettorale finanziato, non un libro dei sogni ma un cronoprogramma di azioni da compiere. Altre sfide non hanno muri e patrimonio, ma sono sfide di senso, sfide generazionali, gap da colmare". Potrebbe continuare ad elencare cose, ma preferisce che queste settimane "servano anche all’ascolto, anche con formule originali, a partire dai quartieri, come Biancani ha già iniziato a fare". Non può mancare l’elogio alla "spinta veramente grande che Matteo Ricci ha saputo imprimere alla città e ad ognuno di noi". A quelli della destra manda a dire di non aver capito "che per noi avere caratteristiche differenti è una grande ricchezza se sai metterle insieme e che io e Andrea rappresentiamo una storia, prima ereditata e poi condivisa da più di 25 anni". E adesso, con questa forza, si presentano insieme e uniti, per cercare di "rendere ancora più bella la nostra città, perché il meglio deve ancora venire!"

f.b.