Fausto, la comunità ammutolita

Cantiano, sgomento per la morte del 56enne ucciso dall’albero caduto. Sentiti gli amici per la dinamica

Migration

C’era un silenzio irreale ieri a Cantiano. La tragica morte di Fausto Perioli, 56 anni, colpito dalla caduta di un pezzo di un albero nella mattinata di sabato sui boschi de ‘La Troppola’, ha creato tanta commozione e sgomento in tutta la comunità cantianese. Fausto Perioli, considerato da tutti come un esperto di boschi, approfittando anche del bel tempo, si era recato presto assieme ad altri quattro compagni, per tagliare con la propria motosega alberi e fare legna da ardere. Secondo una prima ricostruzione, Fausto si trovava in un punto basso rispetto a quello in cui il gruppo stava tagliando gli alberi, a circa 30 metri di distanza. La sfortuna ha voluto, a causa di una carambola incredibile, che un grosso tronco, tagliato sopra da uno dei suoi compagni, cadendo, ne abbia colpito un altro e i grossi rami di quest’ultimo, spezzandosi, hanno colpito violentemente alle testa Perioli, senza lasciargli scampo. I compagni di Perioli sono stati sentiti dai carabinieri di Cantiano fino a tarda sera.

"Il paese dopo aver appeso la triste notizia – racconta il cantianese e amico di Perioli, Walter Bianchi – era come pietrificato, ammutolito, ci si guardava negli occhi e ci si capiva, un dolore di tutti a significare quanto era bravo Fausto". "La tragedia ci travolge – è il ricordo dell’ex sindaco Martino Panico, vicino alla famiglia - Colpisce fino a far male. Con Fausto abbiamo perso un pezzo d’umanità che era parte delle nostre vite. Poi rifletti e capisci che Fausto non avrebbe ragionato così, avrebbe stretto i denti e sarebbe ripartito da sua moglie e dai suoi splendidi figli, spostando su di loro la stessa attenzione che dovrà avere la nostra comunità per lenire il dolore".

Fausto Perioli viveva con la famiglia nella frazione di San Crescentino di Cantiano. Lavorava in una azienda artigiana metalmeccanica assieme a due soci del posto. Lascia i genitori, la moglie Antonella e due figli maschi (Marco e Simone) e la sorella Marta titolare del ristorante la ’Stazione di Posta’ a Pontericcioli. Ieri la salma è stata trasferita dall’obitorio dell’ospedale di Cagli a quello di Urbino per l’autopsia e i funerali probabilmente si terranno domani nella chiesa Collegiata di Cantiano.

Amedeo Pisciolini