"Ho fatto di tutto per Andreani, non è bastato" E ieri il bagnino eroe ha salvato un prete

Dopo aver riportato a riva il corpo del consulente, ieri Luca Pasquinelli ha soccorso il parroco della chiesa di Montelabbate "Non è stato un gesto eccezionale, ma solo il mio lavoro" ha detto il 24enne “angelo“ della spiaggia. E il sacerdote lo ringrazia

Migration

Ancora un soccorso in mare e sempre nello stesso specchio d’acqua tra bagni Roby e Ridolfi. E il protagonista è sempre lo stesso bagnino di salvataggio che l’altro giorno ha riportato a riva il noto consulente pesarese di 71 anni, Alberto Andreani, purtroppo deceduto subito dopo sulla battigia, ucciso da un infarto che non gli ha lasciato scampo nonostante i tentativi di strapparlo alla morte. Lui è Luca Pasquinelli, 24 anni, pesarese, e ieri mattina ha salvato la vita a un 75enne sacerdote della parrocchia di Montelabbate, Alois Fechet. "Ma io non ho fatto niente - si scherniva ieri mattina dalla cima della sua torretta Luca - ho fatto solo il mio lavoro". E per scendere dal suo osservatorio speciale e raccontare quel suo lavoro, ha voluto l’ok del suo capo, Alessandro Vichi, di 46 anni. "Chiedete a lui, al mio capo, al mio maestro, a quello che mi ha insegnato a fare il bagnino di salvataggio". E Alessandro dà l’ok. "Con il sacerdote è andata bene, purtroppo non è stato così con quell’altro signore - dice Luca, che ripercorre gli attimi infiniti dell’ultimo salvataggio, quello del don: "Erano le 9 e mezza. Ero appena arrivato. Avevo preparato tutta la mia attrezzatura. A un certo punto noto quel bagnante in difficoltà. Lo sento urlare. Mi sono avvicinato, ho fischiato e lui è riuscito a farmi un cenno con la mano. Mi sono buttato in acqua con il rescue can (ndr il siluro di salvataggio) e l’ho raggiunto. Nel frattempo avevo allertato tutti gli altri. Il mio capo, Alessandro, ha preso il pattino ed è arrivato a recuperarci. Lo abbiamo caricato sul moscone e portato a riva". Ma questa volta, il salvato era vigile e cosciente. "Non aveva bevuto. Era bianco e spaventato. Abbiamo allertato il 118, ma poi si è ripreso. Poi abbiamo scoperto che era un sacerdote. Anche lui un 70enne. Come il signore deceduto il giorno prima. E’ che la gente a volte rischia un po’ troppo. Entra in mare anche quando è mosso. E questi giorni è stato molto mosso. Ci sono correnti che possono tenere sotto. E se poi si può avere anche un malore, la situazione può diventare davvero pericolosa. Ma per fortuna questa volta è andata bene". Non ha avuto lo stesso finale il soccorso di Alberto Andreani. "Purtroppo - riprende Luca - non ce l’ha fatta. Quando ho visto che era in difficoltà, sono corso da lui col pattino. Arrivato lì però non l’ho più visto. Il suo corpo era finito sott’acqua. E’ riemerso dopo una manciata di secondi. L’ho caricato sul moscone, a fatica. Poi sono arrivato a riva. Abbiamo usato il defibrillatore. Attività cardiaca ancora c’era, il defibrillatore ha rilasciato delle scariche. Ma non è bastato". Il cuore di Andreani era già stato colpito da un infarto fulminante. Che alla fine, nonostante tutti gli sforzi fatti, sia dei bagnini di salvataggio che dei sanitari del 118, non gli ha lasciato scampo. "E’ morto poco dopo - riprende Luca - era la prima volta che mi capitava. Quando sono andato a recuperarlo avevo visto che la situazione era grave, ma ho solo pensato a salvarlo. Ero sotto adrenalina". "E’ stato davvero un gran dispiacere - gli fa eco Alessandro - era un cliente di Bagni Paradise, aveva avvisato che andava a fare una passeggiata e purtroppo per lui e per la sua famiglia, è finita così, nel peggiore dei modi".

A ringraziare Luca e i suoi colleghi, è invece il sacerdote della parrocchia di Montelabbate, don Alois: "Era già da un’oretta che passeggiavo in acqua, quando un’onda mi ha travolto e ho sentito la corrente che mi tirava sotto. Così ho chiesto aiuto ed è arrivato quel ragazzo. E’ stato davvero molto bravo. Grazie a lui e ai suoi colleghi".

Elisabetta Rossi